“Gran casinò” è uno spettacolo teatrale della compagnia “Itineraria Teatro” con Fabrizio De Giovanni, con la regia di Gilberto Colla e la direzione tecnica di Maria Chiara Di Marco che farà tappa in Appennino in tre appuntamenti: il 3 maggio a Marzabotto, nel Teatro comunale, il 4 a Vergato nella Biblioteca Comunale “P.Guidotti” e il 5 a Castiglione dei Pepoli, nella sede di Officina 15. Tutte e tre le serate sono alle 21 a ingresso libero, a testimonianza della volontà di coinvolgere il più possibile la cittadinanza. Lo spettacolo infatti rientra nella programmazione prevista dal progetto “Vite in gioco” sostenuto dai Piani di Zona del Distretto Socio-Sanitario dell’Appennino bolognese, in collaborazione con l’Ausl.

“Gran casinò – Storie di chi vive sulla pelle degli altri” è un monologo di teatro civile che «si pone l’obiettivo di dissuadere le persone dal giocare: dalle slot machine ai casinò, dalle lotterie ai gratta e vinci» spiegano gli sceneggiatori Ercole Ongaro e Fabrizio De Giovanni. «Il gioco è una dipendenza «simile alla tossicodipendenza soprattutto quando si cominciano a vincere piccole somme».

Tanto nelle grandi città quanto nelle province l’offerta del gioco d’azzardo legale prolifica, sostenuta da una promozione pubblicitaria sempre più massiccia e aggressiva. In un’Italia che da decenni è in forte declino economico e sociale, il fatturato del gioco d’azzardo legale è passato dai 26 miliardi di euro del 2005 ai 101,8 miliardi di euro del 2017. Lo spettacolo nasce in questo contesto, con la voglia di raccontare che «l’azzardo non è un gioco», di aprire gli occhi, combattere contro questo «cancro sociale» attraverso il teatro civile ed impegnato. Il protagonista De Giovanni in scena ripercorre la storia del gioco d’azzardo legale, dagli inizi del monopolio di Stato nella gestione delle scommesse sul calcio, la schedina delle tredici partite, fino ai giorni nostri, facendo uso di immagini, dati, spezzoni video.

Lo spettacolo è parte di un più ampio piano di azioni di contrasto al gioco d’azzardo patologico messo in campo dal Distretto Socio-Sanitario e Ausl e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che ha già visto aprire un ufficio presso la delegazione comunale di Vado di Monzuno. Lo sportello riceve giocatori, familiari, conoscenti e persone direttamente coinvolte nel problema del gioco d’azzardo patologico per orientarli e indirizzarli sui servizi disponibili sul territorio. L’ufficio è aperto i primi tre martedì di ogni mese ed è co-gestito dalla Cooperativa sociale “Dai Crocicchi”, che si occupa di autonomia e integrazione sociale, housing sociale, minori e anziani, dipendenze, dalla cooperativa “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII” e dall’Associazione UDI (Unione Donne in Italia) di Bologna, impegnata nel perseguire l’emancipazione femminile e la parità di genere.

C’è anche un servizio di consulenza telefonica al numero 349-7849183.