Il Cinema Ritrovato svela le sue perle: ospiti Francis Ford Coppola per Apocalypse Now – Final Cut, e Jane Campion per Lezioni di piano, l’omaggio al grande Eduardo De Filippo, a 35 anni dalla scomparsa, i ritratti di un’icona del cinema mondiale come Jean Gabin e di una diva del muto, sempre francese, Musidora; i nuovi fiammanti restauri, da Easy Rider di Dennis Hopper a Roma di Federico Fellini, i cine-concerti in Piazza Maggiore con l’Orchestra del Teatro Comunale ad accompagnare The Circus di Charlie Chaplin e The Cameraman di Buster Keaton.

La 33ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, è in programma dal 22 al 30 giugno: 500 film in 9 giorni, da mattina a notte fonda, 6 sale cinematografiche, le proiezioni all’aperto in Piazza Maggiore e con il proiettore d’epoca a carbone in Piazzetta Pasolini, le serie cinematografiche d’inizio Novecento nel Cantiere del Cinema Modernissimo, per trasformare Bologna nel Paradiso dei cinefili.

Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna ed Ente Mostra del Cinema Libero nell’ambito di Be Here. Bologna Estate 2019, l’insieme delle manifestazioni estive del Comune di Bologna, ha i sostegni istituzionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema, della Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, a cui si aggiungo quelli della Fondazione Carisbo, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, MEDIA Creative Europe, e di Gruppo Hera, prezioso main sponsor ormai da molte edizioni, a cui si aggiungono il sostegno di Pathè e The Film Foundation, quello degli sponsor UniCredit, Mare Termale Bolognese, Motul, il contributo di Istituto Culturale Coreano, Ottica Garagnani. Il Cinema Ritrovato è realizzato in collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, Università di Bologna, Bologna Welcome, Alliance Française, Cotabo, Tper. L’official car del festival è Volvo. L’official airline è American Airlines.

“Un viaggio dalle origini del cinema ai nuovi restauri, un’avventura nello spazio e nel tempo attraverso le immagini in movimento, che coinvolge cinefili da più di 60 Paesi nel mondo. Il Cinema Ritrovato è un dialogo sull’amour du cinema con i suoi 120mila spettatori: proiezioni di qualità eccezionale, la scoperta di rarità sconosciute anche ai più grandi esperti, angoli di riflessione che si aprono dentro e fuori la sala cinematografica, riaccendendo dibattiti sul cinema e sulla cultura, oggi sempre più rari. Un festival che fa del passato un momento presente, raccogliendo nella creativa varietà dei suoi programmi le origini delle immagini in movimento, fino ai nuovi documentari capaci di valorizzare le straordinarie immagini che in oltre un secolo di cinema gli archivi hanno saputo conservare e valorizzare”, racconta il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.

Gli ospiti: Francis Ford Coppola, Jane Campion, Nicolas Winding Refn

Un nuovo cut per festeggiare i 40 anni di Apocalypse Now: e questa volta è un Final Cut quello che Francis Ford Coppola presenterà in prima europea in Piazza Maggiore a Bologna venerdì 28 giugno, alle ore 21.45. Il giorno precedente, giovedì 27 giugno, alle ore 18.30, Coppola sarà protagonista di un incontro aperto al pubblico al Teatro Manzoni.

È già un film di culto il suo Lezioni di piano: anche Jane Campion sarà in Piazza Maggiore, per presentare il restauro di Lezioni di piano, domenica 30 giugno, alle ore 21.45, nella serata conclusiva del festival. Il giorno precedente, sabato 29 giugno, alle ore 18.30, anche Jane Campion incontrerà il pubblico al Teatro Manzoni.

Altro ospite internazionale, fresco della nuova serie Too Old to Die Young uscita il 14 giugno, Nicolas Winding Refn sarà al Cinema Ritrovato in veste di restauratore: presenterà il restauro di un film indipendente del cinema americano degli anni Sessanta, Spring Night, Summer Night (sabato 22 giugno, ore 21.30, Cinema Arlecchino), incontrerà il pubblico per presentare i progetti di restauro del suo archivio byNWR (domenica 23 giugno, ore 12, Auditorium Dams Lab); in Piazza Maggiore presenterà il suo Drive del 2011 con Ryan Gosling, nella serata di pre-apertura del festival, venerdì 21 giugno, alle ore 21.45; Refn presenterà inoltre il restauro del film di Alejandro Jodorowsky El Topo (domenica 23 giugno, ore 21.30, Cinema Arlecchino).

Le serate in Piazza Maggiore

Il programma completo delle attesissime serate in Piazza Maggiore:

  • serata di pre-apertura, venerdì 21 giugno: Drive, diretto nel 2011 da Nicolas Winding Refn che sarà sul palco di Piazza Maggiore per presentare il film;
  • sabato 22 giugno: Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, presentato dalla figlia Emi (serata promossa da Volvo e realizzata in collaborazione con Compass Film, Mediaset, Infinity, Artur Cohn, Variety Communications);
  • domenica 23 giugno: Easy Rider di Dennis Hopper (serata promossa da Motul Italia);
  • lunedì 24 giugno: Los Olvidados – I figli della violenza di Luis Buñuel (serata promossa da The Film Foundation / World Cinema Foundation e The Material World Foundation);
  • martedì 25 giugno: The Cameraman di Buster Keaton, accompagnato dall’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Timothy Brock (serata promossa da Pelliconi in occasione degli 80 anni dalla sua fondazione);
  • mercoledì 26 giugno: Roma di Federico Fellini (serata promossa da Hollywood Foreign Press Association);
  • giovedì 27 giugno: Il circo di Charlie Chaplin, nuovamente con l’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Timothy Brock (serata promossa da Mare Termale Bolognese);
  • venerdì 28 giugno: Apocalypse Now – Final Cut presentato da Francis Ford Coppola (serata promossa da Gruppo Hera);
  • sabato 29 giugno: Il piacere di Max Ophüls presentato da Nicolas Seydoux (la serata è promossa da Creative Europe che, con il progetto A Season Of Classic Films, prolunga le celebrazioni dell’European Year of Cultural Heritage 2018);
  • domenica 30 giugno: Lezioni di piano presentato da Jane Campion. La serata, promossa da American Airlines, è realizzata in collaborazione con International Filmmaking Academy.

Tutte le sezioni

Ecco le sezioni della 33ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, suddivise in 3 grandi gruppi:

1) LA MACCHINA DEL TEMPO

1899: cinema anno quattro

Nel 1899 il cinema ha documentato i fatti salienti dell’epoca: l’affare Dreyfus, i crimini del colonialismo e la Contessa Greffulhe! Se vi interessa la storia del cinema, questi sono i monumenti della cinematografia dell’Ottocento. Se siete alla ricerca di scorci di un passato lontano, poterli vedere in immagini semoventi di 120 anni fa equivale a un’esperienza mistica.

Cento anni fa: 1919

Il XX secolo ha visto molti anni rivoluzionari, e il 1919 e decisamente uno di essi. La temperie rivoluzionaria percorrerà il programma in molti modi. Per quanto riguarda i film di finzione, la produzione cinematografica tedesca procedeva gia a tutta velocita, e ne vedrete alcuni splendidi esempi. Tra gli altri pezzi forti troverete Back to God’s Country, con la magnifica attrice e sceneggiatrice Nell Shipman, il bel dramma sull’adolescenza Historien om en gut e film d’animazione pubblicitari. Ultimi, ma non per importanza, i grandi maestri Capellani, Dreyer e Stiller, incontro sempre appagante.

“Ridateci Musidora!”

Musidora, una superstar del muto francese che interpreto Irma Vep in un serial giallo? Certo, ma non solo. La Musidora che vogliamo far rivivere, sapendo che sara difficile renderle giustizia, e una donna dalle tante dimensioni: regista, autrice, poetessa, attrice teatrale, storica del cinema. Sono le tante sfumature di una figura mistica, una vamp dalle linee seducenti che fece impazzire i surrealisti cent’anni fa. Proporremo tra le sue opere piu importanti Pour Don Carlos, attualmente in restauro, una proiezione sperimentale-spettrale e una piccola mostra favolosa.

Buster Keaton

“Liberato dalla tradizione, il nostro occhio si rinvigorisce a contatto con il mondo giovanile e temperato di Buster – scriveva Luis Bunuel a proposito di Keaton nel 1927 – grande specialista contro ogni genere di infezioni sentimentali”. Il Cinema Ritrovato somministra quest’anno tre dosi di un’ottima medicina Keaton (più una quarta, più forte, in Piazza Maggiore) contro reumatismi, malinconia e affanno. Il progetto Keaton, lanciato nel 2015, è promosso e sostenuto dalla Cineteca di Bologna e da Cohen Film Collection.

Documenti e documentari

La nostra sezione dedicata a film sul cinema, documentari recenti e grandi classici, tra cui figurano ritratti di registi e star protagonisti delle retrospettive di quest’anno, come Henry King, Musidora e Jean Gabin, e due omaggi a Gideon Bachmann e a Cecilia Mangini. Ci saranno poi alcuni classici riscoperti sulla Seconda guerra mondiale, come Crisis e Memphis Belle; documentari sul cinema ceco e afgano; A Bigger Splash su David Hockney; e il testamento di una delle più grandi cineaste di sempre, Varda par Agnès.

 

2) LA MACCHINA DELLO SPAZIO

Chahine: glamour, musica e rivoluzione. L’ultimo degli ottimisti arabi

Youssef Chahine e stato un uomo-cinema, nel senso che del cinema ha fatto praticamente tutti i mestieri: il regista, certo, ma anche il produttore, l’attore, il montatore e perfino il cantante. Si e cimentato in tutti i generi, e amava mescolarli. I suoi quaranta film raccontano l’Egitto del XX secolo, ma la sua era una cultura globale e i suoi film parlavano a tutti. Ha reso famoso l’Egitto sulla scena cinematografica internazionale ed e rimasto fino alla fine un fervido oppositore delle dittature, dei fanatismi e dei populismi. Era lucido, ma la sua lucidita non ha mai intaccato il suo ottimismo allegro e contagioso. Celebriamo il grandissimo regista arabo con sei dei suoi primi film.

“Siamo gli indigeni della Trizonia”: l’invenzione del cinema della Germania Ovest, 1945-49

Con la capitolazione dell’8 maggio 1945 la Germania diventa un territorio occupato privo di una vera e propria sovranita nazionale e bisognoso di un futuro. Dal 1945 al 1948 le zone controllate da americani, britannici e francesi si fondono gradualmente in un’entita amministrativa denominata Trizona, sulle cui basi nascera la Repubblica Federale Tedesca. Siamo gli indigeni di Trizonia (il titolo e mutuato da una canzone carnevalesca dell’epoca) documenta la produzione cinematografica di questa fragile creatura, che nel 1956 la rivista “Das Schonste” defini a posteriori “l’avanguardia del cinema tedesco del dopoguerra”. Definizione calzante: ne passera di tempo prima che il cinema della Germania Ovest sappia eguagliare le invenzioni formali, l’audacia e il rigore dei film qui presentati.

Cinemalibero. Fespaco 1969-2019

La sezione dedicata a film e restauri di paesi che a volte sfuggono ai radar della cinefilia festeggia quest’anno il mezzo secolo del FESPACO, il Festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou nel Burkina Faso, soprannominata “la capitale del cinema”. Fondato nel 1969, il FESPACO e una delle iniziative culturali più significative e unificanti dell’Africa nonche il luogo in cui il cinema si e affermato come potente mezzo di espressione e di presa di coscienza politica. Undici film, otto nuovissimi restauri per illuminare il patrimonio africano di ogni latitudine.

Sotto i cieli di Seul: l’epoca d’oro del cinema sudcoreano

Rara opportunita per scoprire le opere fondamentali che segnarono la rinascita di una delle cinematografie piu influenti dell’Asia orientale. Fu negli anni Sessanta del secolo scorso che si fecero le ossa i primi registi-autori coreani, realizzando film immensamente popolari ma anche artisticamente audaci. Il temporaneo allentarsi della censura e le rigide limitazioni imposte all’importazione di film stranieri diedero un forte impulso alla produzione nazionale, incoraggiando i registi coreani a rispondere alla domanda del mercato interno e, cosi facendo, a cambiare per sempre il corso del cinema sudcoreano. La rassegna documenta i cambiamenti estetici, tecnologici e politici che diedero forma a quel movimento.

 

3) IL PARADISO DEI CINEFILI

Ritrovati e restaurati

Il meglio dei recenti restauri (sia digitali che analogici) e delle riscoperte da tutto il mondo. In quella che e una delle sezioni centrali del festival vedrete il risultato di anni di duro lavoro compiuto da archivi e istituzioni per far rivivere i capolavori del cinema. Il festival offre ai suoi ospiti le condizioni ideali per scoprire o riscoprire grandi film presentati nelle migliori copie disponibili, delle quali sono stati privati per decenni. Se gia conoscete Toni di Jean Renoir o Partita d’azzardo di George Marshall vi sembrera di vederli per la prima volta. E se non li conoscete vi invidiamo, perche questa prima visione promette di essere indimenticabile.

Jean Gabin, dagli occhi azzurri

Lo sguardo chiaro e lo charme di Jean Gabin hanno affascinato le folle per oltre mezzo secolo. Era il divo francese per eccellenza. Il ruolo del tragico ribelle che interpreto nella prima parte della sua carriera fece di lui un precursore di James Dean, l’incarnazione di una figura maschile nuova, più sensibile. Ma dopo la guerra Gabin inizio a interpretare un altro tipo di personaggi. Questa rassegna abbraccia entrambi i periodi, tralasciando capolavori che sono già stati proiettati in edizioni precedenti del Festival. Ci concentreremo qui su alcuni grandi film meno conosciuti di Gabin, nei quali fu affiancato da star del calibro di Brigitte Bardot e Simone Signoret.

William Fox presenta: riscoperte dalla Fox Film Corporation – Parte II

Nei suoi vent’anni di vita la Fox Film Corporation schiero i talenti più brillanti dell’era dello studio system. Questa rassegna, in continuita con il programma dello scorso anno, esamina quel periodo intensamente creativo con sette nuovi restauri digitali – generosamente finanziati dalla 20th Century Fox – di rari film provenienti dalla collezione del MoMA. Tra i pezzi forti, nuove magnifiche edizioni di capolavori muti di Ford e Borzage; brillanti esempi della pionieristica tecnologia Movietone per registrare il suono su pellicola; un rivoluzionario film di gangster con un giovane Spencer Tracy; e una chiassosa commedia ambientata nell’antica Grecia che sfida le convenzioni di genere.

Anima e mestiere: un ritratto di Henry King

La carriera di Henry King ha abbracciato tutte le principali innovazioni tecniche dall’epoca del muto alla stagione del CinemaScope. Uno dei registi piu longevi di Hollywood, tra il 1915 e il 1962 King giro centosedici film. Il suo stile era efficiente e invisibile, che si trattasse di coltivare il genere ‘Americana’ o di dar forma a sontuosi drammi storici. Nostalgici e religiosi, i film di King risplendono di vitalità in ogni singola sequenza, e sono interpretati dalle meravigliose star del cinema americano, spesso nelle loro migliori interpretazioni. La retrospettiva si concentra sulla produzione sonora del regista, ma comprende anche un classico e una rarità del periodo muto.

Napoletano a Cinecitta, Eduardo De Filippo cineasta

Eduardo De Filippo e una delle grandi figure del teatro del Novecento, non solo italiano. La sua influenza, nella rappresentazione della famiglia e della società italiana, e enorme. Ma la sua attività

come regista cinematografico e televisivo e assai meno nota. Eppure la sua produzione presenta autentici tesori nascosti, e si colloca in alcuni momenti fondamentali della sua attività drammaturgica. Adattamenti come Napoli milionaria o opere originali come i due episodi di Marito e moglie e Napoletani a Milano sono degni di figurare tra i nostri classici degli anni Cinquanta. Ma anche in tv De Filippo ha portato uno sguardo innovatore, rimettendo in scena le sue opere (o creandone di nuove) con un atteggiamento che ha saputo unire sperimentazione e spirito popolare.

Alla ricerca del colore dei film: Technicolor & Co.

Con l’apparizione, nel 1935, di Becky Sharp, primo lungometraggio in Technicolor, il colore divenne all’istante un nuovo e complesso mezzo espressivo. Proiettando una versione meticolosamente restaurata del film, insieme ad altri capolavori hollywoodiani in copie Technicolor vintage – in gran parte provenienti dall’Academy Film Archive – rivivremo quella sensazione di stupore. Non ci sara solo il Technicolor, ma anche quello che e forse il piu bel sistema di colori della storia del cinema – il Chronochrome Gaumont – in un nuovo sfavillante restauro digitale. Ingrid Bergman, Joseph Cotten, Leslie Caron, Cary Grant, Sean Connery, William Holden, Ursula Andress e molti altri vi aspettano, con i loro splendidi colori!

Breve, violento e cattivo: il noir di Felix E. Feist

Anche se per lui il cinema era un mestiere di famiglia, Felix E. Feist rimase sempre un cineasta fuori regola. Fu nel 1947 che trovo una propria nicchia nella marea di film noir che aveva travolto Hollywood. Quegli asciutti thriller a basso costo gli servirono da modello per una serie di film innervati di verve e di violenza. Gli erano particolarmente congeniali i personaggi disperati costretti in spazi ristretti, come in The Devil Thumbs a Ride (1947) e Braccati dai G-Men (1949), il primo dei quali verrà presentato per la prima volta in un nuovo restauro.

Georges Franju: il documentario oltre il reale

Ancor prima di realizzare i suoi lungometraggi indimenticabili e atipici, il cofondatore della Cinémathèque Francaise aveva scoperto che “strano è ciò che è familiare, e che appare d’un tratto sotto una luce nuova”. Ciascuno dei suoi cortometraggi parte da tale presupposto. Nella sua esplorazione del presente Franju scopre l’angoscia e l’orrore. I suoi film raccontano la scienza e la morte, la distruzione del passato e quella del pianeta, le meraviglie dell’illusione, della tragedia e dei sogni. “Sono” disse, “realista e dunque surrealista”.

16mm – Piccolo grande passo

Quest’anno inauguriamo una nuova sezione, dedicata a un mezzo espressivo molto importante: il film a passo ridotto e l’amato formato 16mm. La storia del cinema sarebbe completamente diversa se i registi non avessero potuto impiegare questi formati più economici. Il nostro obiettivo e proiettare questi film nel loro formato originale, esperienza che negli ultimi anni ci ha condotto su strade sempre meno convenzionali. La nostra prima selezione e volutamente molto ampia e comprende pellicole dagli anni Trenta ai Duemila. Preparatevi al piacere di sentire il suono crepitante di un proiettore 16mm in sala!

100 di questi Fellini

Federico Fellini è nato il 20 gennaio 1920. Il Cinema Ritrovato inizia quest’anno a festeggiarne il centenario con un ghiotto percorso di film e incontri. Vedremo il restauro di due geniali falsi documentari, I clown, (ci sara uno dei protagonisti, Alvaro Vitali), e Block-notes di un regista (ci sara il produttore della NBC, che ebbe l’idea e la propose a Fellini, Peter Goldfarb). Il restauro di uno dei suoi film meno noti, Roma, restaurato grazie all’intervento della prestigiosa Hollywood Foreign Press Association, sara presentato in Piazza Maggiore da Gianni Amelio. Non poteva mancare l’omaggio a una figura molto amata da Fellini, a meta strada tra cinema e circo, Ferdinand Guillaume, in arte Polidor, che Federico farà recitare in quattro suoi film. Marco Giusti gli ha dedicato una monografia. Verrà a Bologna, per una lezione di cinema, un grande amico di Fellini, il giornalista Vincenzo Mollica; la sua conferenza e già dal titolo, imperdibile: Prima che mi dimentichi di tutto. Cinemazero ci portera un poker di documentari di Gideon Bachmann su Fellini, con molti inediti che ci racconteranno che, come succede solo ai grandi classici, per conoscere Federico c’è ancora molto da fare.