“Sarebbe stato doveroso ritirare o sospendere i licenziamenti e proseguire il confronto con la proprietà con una maggiore serenità, soprattutto dei lavoratori”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, che ha incontrato i lavoratori della Perla in presidio sotto le Torri di Kenzo Tange durante il tavolo di salvaguardia occupazionale per scongiurare la procedura di mobilità per 126 lavoratori dello storico marchio bolognese di abbigliamento intimo. Al summit in viale Aldo Moro si è tenuto il confronto tra le istituzioni – con la Regione anche l’assessore del Comune di Bologna Marco Lombardo e il vicesindaco della Città Metropolitana Fausto Tinti – sindacati, rappresentanti dei lavoratori e la proprietà presente con l’amministratore delegato Pascal Perrier.

Sindacati e Istituzioni hanno chiesto alla proprietà di ritirare, o quanto meno sospendere la procedura di mobilità per 126 lavoratori bolognesi di due società del gruppo “La Perla manufacturing” e “La Perla breanch”. Un taglio al Know How, al saper fare di un prodotto leader del mercato dell’intimo e della corsetteria. “Ma su questo punto, dopo oltre tre ore di confronto la proprietà del Gruppo non si è mossa dalle sue posizioni”.

“Il piano industriale lo vogliamo vedere nei dettagli, su questo occorre chiarezza sui contenuti, sul percorso e le risorse per le scelte strategiche”, ha aggiunto l’assessore Costi. “Noi abbiamo chiesto alla proprietà chiaramente di ritirare la procedura di licenziamento: riteniamo che avrebbe dovuto accettarlo, ma non lo hanno fatto. Comunque continueremo il confronto con la società e a lavorare con le organizzazioni sindacali dei lavoratori perché l’unico obiettivo che abbiamo è quello che la Perla possa continuare a crescere e non si perda un posto di lavoro. L’obiettivo è scongiurare un grave danno economico e di immagine per la manifattura e la Fashion Valley emiliano romagnolo e più in generale per il made in Italy”.