E’ morto nell’hospice di Castel San Pietro Terme dopo una malattia Raffaele Pisu, popolare attore comico e personaggio televisivo. 94 anni, nato a Bologna il 24 maggio 1925, Pisu è stato a lungo internato nel campo di lavoro di Wilhelmshaven, in Germania.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale ha iniziato la sua carriera di artista come presentatore di trasmissioni di varietà ai microfoni di Radio Bologna e nel 1945 è, con Enzo Biagi, tra i fondatori del Teatro La Soffitta. Tra i grandi interpreti del Teatro di Rivista, Raffaele Pisu è protagonista di celebri spettacoli al fianco di Wanda Osiris e Franca Rame, ma il suo volto inizia a essere noto al pubblico dalla fine degli anni ’50 quando accompagna in televisione personaggi del calibro di Gino Bramieri e Marisa Del Frate nella trasmissione “L’amico del giaguaro”.
Nel 1957 venne diretto da Mario Monicelli nel film “Padre e figli” e nel 1964 lavorò con Giuseppe De Santis in “Italiani brava gente”, film recentemente restaurato dalla Cineteca Nazionale grazie al sostegno di Genoma Films. Nel 1968 nella trasmissione Rai “Ma che domenica amici” Pisu lancia Provolino, il pupazzo che ebbe talmente tanto successo da diventare protagonista di un disco per la RCA.
Dopo una pausa di quasi quindici anni, è tornato in televisione al fianco di Ezio Greggio come conduttore del programma “Striscia la notizia” e in seguito negli anni 2000 ha preso parte a diverse pellicole, come Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino (2004), premiato con il Nastro d’argento, e Non c’è più niente da fare di Emanuele Barresi (2008). Recentemente era stato protagonista assieme a Claudia Cardinale della dark comedy indipendente Nobili Bugie, opera prima di Antonio Pisu.

Nel novembre dello scorso anno, la città di Bologna gli aveva consegnato la Turrita d’Oro (foto).

Il cordoglio del sindaco Virginio Merola e dell’assessore Matteo Lepore:
“Raffaele Pisu è stato un’artista totale. Dal teatro, al cinema, alla radio e alla televisione. Un uomo che ha attraversato la storia del Novecento e i suoi aspetti più tragici con il coraggio delle sue idee.
Alcuni mesi fa gli abbiamo consegnato con orgoglio la Turrita d’Oro, simbolo del riconoscimento che la sua città ha avuto per lui. Il nostro più sentito cordoglio a tutti i suoi familiari”.

Cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’attore sono stati espressi anche dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Rendo omaggio all’attore di successo, interprete di tanti ruoli e personaggi- afferma Bonaccini-, un artista che ha lasciato un segno importante nella storia della televisione, della radio e del cinema italiano”.

“Ma voglio rendere omaggio anche al partigiano, che ha conosciuto la sofferenza in un campo di concentramento nazista nel corso della Seconda guerra mondiale. Alla famiglia- chiude il presidente della Regione- porgo il mio personale cordoglio, quello della Giunta regionale e dell’intera comunità emiliano-romagnola”.