Si è svolto oggi pomeriggio l’incontro tra i sindacati di categoria di scuola e funzione pubblica e l’assessore all’istruzione Baracchi del Comune di Modena sui temi della scuola e dell’istruzione.
L’incontro è stato chiesto esplicitamente dall’assessore per illustrare le politiche del Comune sui temi dell’infanzia e dell’istruzione e per fare il punto sulle condizioni della scuola modenese, in contemporanea con l’avvio dell’anno scolastico.

I sindacati Fp e Flc Cgil hanno apprezzato l’iniziativa che ha il merito di mettere a confronto le rappresentanze sindacali con le istituzioni locali.
“Abbiamo chiesto di strutturare un tavolo permanente per mantenere vivo il confronto sulla scuola e sulle politiche per l’istruzione per ogni ordine e grado” affermano Claudio Riso Flc e Fabio De Santis Fp Cgil.
“Sono diversi infatti i temi che meritano di essere trattati e approfonditi – spiegano i sindacalisti di Flc e Fp Cgil – In particolare ci si è soffermati sulle diverse offerte educative e modalità di erogazione dei servizi all’infanzia, competenza specifica dell’Amministrazione comunale”.

Oggi a Modena la scuola dell’infanzia si basa su 4 modelli con altrettante tipologie contrattuali per il personale docente e ausiliario: scuola dell’infanzia statale, scuola dell’infanzia comunale, fondazione Cresci@mo e scuole private in convenzione e non.
I sindacati chiedono alla nuova Amministrazione un ruolo di governo e di concertazione che intervenga sulle tante differenze e sulle criticità che cominciano a palesarsi, oltre che di programmazione rispetto alle scelte e agli interventi futuri.
Per effetto del calo delle nascite, si sta cominciando a registrare nelle scuole dell’infanzia private (alcune delle quali anche convenzionate) un calo di iscritti e conseguentemente la richiesta di riduzione dell’orario delle insegnanti e in qualche caso anche qualche intervento di riduzione di personale.
La tendenza al calo delle nascite, stando alle rilevazioni demografiche, non è destinata a invertirsi nel giro di poco tempo, di conseguenza il calo degli iscritti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, e via via verso i gradi superiori, produrrà delle inevitabili conseguenze: in termini occupazionali, in termini di qualità dell’offerta e in termini dei servizi collegati all’istruzione. “Bisogna evitare di farsi trovare impreparati – continuano Riso e De Santis – e la nostra richiesta di una sede condivisa di governo e concertazione, anche per questo tema, va esattamente in questa direzione”.

Riguardo all’offerta pubblica, Flc e Fp hanno chiesto una prospettiva chiara in relazione alle politiche per l’infanzia, a cominciare dalla copertura del turn-over per effetto dei pensionamenti e dalla questione della fondazione Cresci@mo in merito alla quale sono state ribadite le preoccupazione sulla disparità di trattamento organizzativo e salariale rispetto alle insegnanti pubbliche. In particolare, l’ultimo contratto integrativo ha permesso di ridurre in parte queste differenze e ha registrato l’impegno dell’Amministrazione sulla progressiva uniformità dei trattamenti. Questo impegno va ora messo in pratica e reso effettivo, così come riteniamo maturi i tempi per una valutazione del ruolo della fondazione Cresci@mo.

Da parte dei sindacati è stata posta anche attenzione ai temi di salute e sicurezza per tutte le figure impiegate nei nidi e nella scuola dell’infanzia, e sugli appalti in essere affinchè siano tutelati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
I sindacati hanno chiesto una grande attenzione sul calendario scolastico dell’infanzia ribadendo che l’attività didattica deve cessare al 30 giugno e che ogni altra attività non può prescindere dal considerare che bambini così piccoli hanno necessità di bilanciare il tempo scuola con il tempo che trascorrono in famiglia. La scuola ha una funzione didattico-pedagogica non sostitutiva alla famiglia e non può essere un ripiego subalterno alle molteplici richieste di “flessibilità” da parte del modello economico e lavorativo.
I sindacati hanno inoltre ribadito la necessità di salvaguardare il ruolo che Memo (Multicentro educativo Modena) svolge da moltissimo tempo per l’aggiornamento professionale, la ricerca e la formazione degli addetti ai lavori e delle famiglie.