«Un altro femminicidio, l’ennesimo e ancora una volta nella nostra regione. Neppure due settimane fa era stata ammazzata Cinzia Fusi. Ora Atika Gharib. Entrambe uccise in modo barbaro. Siamo attoniti e increduli. La Uil Emilia Romagna si stringe alle famiglie delle due donne.

Come sindacato partecipiamo a fiaccolate, firmiamo protocolli, avviamo corsi di formazione. Poi apriamo il giornale e i femminicidi non si arrestano.

La cultura patriarcale che considera la donna un oggetto di proprietà dell’uomo non è sradicata; forse scalfita, ma non sradicata. Per arrivare a questo obiettivo la strada da percorrere è lunga e difficile, ma lo si deve fare.

La formazione è la chiave di volta per il cambio di mentalità per far sì che questo Paese davvero progredisca. Formazione nelle scuole e anche nei luoghi di lavoro, attivando quella rete di associazioni e di professionisti di cui la nostra regione è ricca.

Occorre un intervento ad ampio raggio che veda anche un coordinamento istituzionale, bene sarebbe se regionale declinato nelle realtà territoriali ».