Vigilanza di porti e dogane su merce in ingresso nell’Unione Europea, avvio celere della introduzione in campo dell’insetto antagonista; supporto alla ricerca sulle strategie di lotta e contenimento della cimice, rifinanziamento straordinario del fondo di solidarietà nazionale, moratoria di rate di mutui o prestiti e condizione agevolate per credito di liquidità alle imprese, anche attraverso il sistema dei consorzi fidi. Queste in sintesi le proposte illustrate lunedì 16 settembre dai vertici di Coldiretti Bologna al Prefetto di Bologna, Patrizia Impresa, per far fronte all’emergenza delle cimice asiatica che sta flagellando le campagna mettendo a serio rischio i reddito delle imprese agricole.

Nel corso dell’incontro di lunedì la delegazione formata dalla Presidente Valentina Borghi, dal Vicepresidente Luigi Maccaferri e dal Direttore Marco Allaria Olivieri, ha presentato quella che ormai si può definire una vera “emergenza agricoltura”.

“I danni da cimice arrivano a superare il 70% della produzione della pere con l’Abate tra le varietà più colpite, ma non sono state risparmiate ciliegie, kiwi, albicocche e piante da vivai – ha detto la presidente Borghi. Oltre a questo l’agricoltura ha dovuto subire gli effetti di un andamento climatico caratterizzato da una distribuzione anomala delle piogge e l’alternarsi di temperature non in linea con le medie stagionali, che hanno quasi azzerato la produzione delle varietà precoci di ciliegie o i fenomeni estremi di grandinate e vento fino alla diffusione del fungo dell’Alternaria che colpisce sempre le pere e le altre piante da frutto. Una situazione grave – ha sottolineato la Presidente di Coldiretti Bologna – che mette a serio rischio i redditi delle nostre imprese, per questo non è eccessivo parlare di emergenza agricoltura”.

Il recente via libera all’introduzione della Vespa samurai, insetto antagonista naturale della cimice asiatica – hanno sottolineato i vertici di Coldiretti – è il primo passo. Servono adesso una serie di interventi urgenti a diversi livelli che consentano alle aziende di affrontare l’emergenza: a livello europeo è necessario rafforzare la vigilanza di porti e dogane sulla merce in ingresso nell’Unione Europea per evitare la diffusione di vegetale infetto e parassiti vari; la costituzione di fondi mutualistici ad hoc per compensare i danni del crescente numero di patologie che colpiscono l’ortofrutta; il finanziamento di progetti di ricerca di portata internazionale per mettere a frutto le esperienze e gli studi sulla cimice. A livello nazionale servono il rifinanziamento straordinario del Fondo di Solidarietà Nazionale; l’avvio celere della introduzione in campo dell’insetto antagonista accompagnato da misure per compensare il mancato reddito delle aziende colpite fino al raggiungimento dell’efficacia dell’intervento. A livello regionale, infine, bisogna delimitare le aree colpite, dichiarare lo stato di calamità, attivare una serie di strumenti finanziari e agevolativi per far fronte al mancato reddito delle imprese, attraverso convenzioni con le banche, l’intervento dei Consorzi Fidi, la sospensione di mutui, pagamenti, tasse, contributi per compensare e non appesantire il bilancio delle aziende gravato dalle spese colturali sostenute per una produzione che rischia di venire azzerata e non produrre quindi alcun reddito.

Da parte sua il Prefetto Impresa ha assicurato il proprio sostegno e l’impegno a presentare al Governo e agli enti preposti le istanze di Coldiretti.