Giovedì 26 settembre personale della Squadra Mobile 3^ sezione reati contro il patrimonio della Questura di Reggio Emilia, ha eseguito una Ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Emilia a carico di G.H., 22enne nato a Parma e residente a Guastalla, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio commessi precedentemente.
Il reato che gli viene contestato è quello di furto in abitazione e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento, reati commessi a Reggio Emilia lo scorso 30 luglio ai danni di un turista tedesco e della sua famiglia.

In particolare, il malvivente sarebbe entrato all’interno dell’autocaravan, adibita a privata dimora dalla famiglia tedesca in vacanza in Italia, posteggiato piazzale Lari, impossessandosi della carta di credito, di un orologio, di denaro contante, di un cellulare e di documenti, per poi effettuare numerosi acquisti presso un centro commerciale cittadino per un totale di 6159 euro (il soggetto aveva comprato gioielli, scarpe, materiale elettronico e aveva fatto rifornimento di benzina presso il distributore automatico di via Gramsci). I turisti tedeschi, che tornando dal parco acquatico hanno accertato il furto subito, si sono recati in Questura per sporgere denuncia.

Il giorno successivo gli agenti di Polizia si sono recati presso il distributore di benzina dove l’uomo aveva fatto rifornimento, dove il titolare diceva di ricordarsi bene del soggetto su uno scooter e che, insospettito, aveva segnato la targa del mezzo. Lo scooter è risultato intestato effettivamente al soggetto in questione. Da accertamenti G.H. è risultato avere diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio. Il personale della Polizia nei giorni seguenti ha fatto visionare la foto del soggetto ai titolari dei negozi dove erano stati fatti gli acquisti, i quali riconoscevano benissimo il malvivente.

La visione delle immagini riprese da alcuni esercizi commerciali siti in prossimità dei luoghi dove si sono consumati i reati, nonché una puntuale attività di riscontro sulle dichiarazioni rilasciate dai testimoni, ha quindi permesso di individuare G.H. quale persona gravemente indiziata di tutti i reati.