Con i consumi stagnanti occorre scongiurare ogni ipotesi di aumento dell’Iva sui prodotti alimentari, per non cadere in una pericolosa fase di recessione ma anche per evitare di pesare negativamente sulla salute dei cittadini. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in vista del varo della nota di aggiornamento al Def, la manovra economica, da parte del Consiglio dei Ministri.

Ad evidenziare la situazione di stagnazione è il fatto che nel primo semestre del 2019 i consumi alimentari crescono appena dell’1,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea/Nielsen, con un pericolo spostamento verso l’acquisto di cibi low cost. La spesa alimentare – ricorda Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell’economia.

“Oltre a deprimere i consumi, l’aumento dell’Iva sui prodotti alimentari rischia di avere gravi contraccolpi sulla salute dei cittadini poiché priverebbe molti di loro della possibilità di acquistare prodotti importanti per il proprio benessere, a partire da quella della Dieta Mediterranea, con il paradosso che il provvedimento finirebbe per far aumentare la spesa sanitaria a carico dello Stato invece delle entrate – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “non bisogna poi dimenticare che ben 2,7 milioni di persone in Italia sono costretti già oggi a chiedere aiuto per il cibo da mangiare”.​