Mercoledì 2 ottobre dalle 11 alle 15, sarà allestita in sala Stefano Tassinari a Palazzo d’Accursio, la camera ardente per Giuseppe Campos Venuti.
Il Sindaco Virginio Merola ha ricordato la figura di Campos Venuti in apertura del Consiglio comunale di oggi. Il Consiglio ha poi osservato un minuto di silenzio.

Ecco il suo intervento: “Giuseppe Campos Venuti è deceduto ieri pomeriggio. Mercoledì, in accordo con la famiglia, gli si potrà rendere omaggio presso la sala Tassinari dalle 11 alle 15. Campos Venuti, nome di battaglia Bubi, è stato assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna dal 1960 al 1966 chiamato dall’allora sindaco Dozza, e consigliere regionale dal 1970 al 1975. È stato anche presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Nella sua lunga carriera ha firmato numerosi piani urbanistici tra cui quelli di Roma, Madrid e Bologna. Nel 2006 è stato insignito del Nettuno d’Oro dal nostro Comune, dall’allora sindaco Cofferati. Ero allora assessore all’Urbanistica e ricordo quel giorno, ma soprattutto l’intensa collaborazione che mi assicurò per la redazione dell’allora primo Piano strutturale comunale. Una collaborazione competente e severa, critica e appassionata. È stato un protagonista dell’urbanistica riformista e ci lascia un’eredità tale che davvero conferma la frase che ‘sediamo sulle spalle di giganti’. E giustamente critico verso il divario tra il piano della mobilità e quello urbanistico non coerenti tra loro. Divario che poi da sindaco ho cercato di superare e oggi stiamo superando con la redazione del nuovo piano strutturale e del piano urbano della mobilità sostenibile. Nella sua autobiografia – Un bolognese con accento trasteverino – ha lasciato scritto tra l’altro che sperava che il racconto di trentacinque anni di urbanistica, amministrazione e impegno politico potessero essere utili per ‘comprendere meglio quanto accade oggi e magari evitare alcuni errori che stiamo facendo in Italia ma anche a Bologna e in Emilia-Romagna. Senza la presunzione che il passato possa insegnare nulla al presente ma solo con la speranza di indurci a non ripetere gli sbagli di ieri e di lasciare ai nostri figli un paese migliore’.

Grazie a lui la nostra collina è intatta e grazie a lui molti operai comunisti di allora si sono convinti che era giusto ristrutturare case nel centro storico fatiscente e non andare fuori. E grazie a lui ‘fuori’ è diventato un quartiere modello come il Fossolo. Il tema ambientale e il tema sociale non possono essere separati, questa è la sua lezione nella lotta alla rendita urbana e ai guai dell’urbanistica. Questa lezione credo dobbiamo portare avanti. Per ringraziare e onorare Campos Venuti, invito la Presidente del Consiglio e tutti voi a un minuto di silenzio, grazie”.

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“Giuseppe Campos Venuti aveva pensato il volto della Bologna più moderna. Ne aveva immaginato il profilo, disegnato i tratti fondanti, l’aveva pensata come un luogo dove la vita dei cittadini fosse segnata da un’armonia unica con il resto del territorio”.  

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha ricordato l’architetto Giuseppe Campos Venuti, scomparso nella giornata di ieri. Era stato anche consigliere regionale dal 1970 al 1975: “E’ una grave perdita, che ci priva una personalità di grandissimo rilievo. Alcune sue scelte urbanistiche sono il patrimonio dell’intera comunità emiliano-romagnola. Alla nostra e alle future generazioni di amministratori sta il compito di saper interpretare le sue idee e renderle sempre più attuali”.  

“Alla sua famiglia va il profondo cordoglio mio personale e della Regione Emilia-Romagna, dove Campos Venuti aveva espresso passione civile, politica e sociale, in una vita straordinaria in cui ha donato a tutti noi cose straordinarie”.

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Il cordoglio del Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi: “In un dibattito pubblico avvenuto più di 25 anni fa a Reggio Emilia, disse di sé che da partigiano era disposto a difendere le proprie idee fino all’estremo e senza paure di sorta. Parole forti, in un confronto acceso sull’urbanistica nella nostra città. Parole che ci dicono la tempra, la tensione ideale, la lucida intelligenza di Giuseppe Campos Venuti, architetto, docente e fra i più grandi urbanisti italiani, mancato ieri sera a 93 anni, in quella Bologna che, lui romano di nascita, lo aveva adottato ed era diventata “sua” quale culla e laboratorio di idee, progetti, risultati professionali e amministrativi.

In realtà più di una città della nostra regione, Reggio Emilia fra le prime, gli deve molto.

Campos Venuti era partigiano. Perché lo era stato nella Resistenza, con il nome di battaglia “Bubi”, e perché è rimasto per tutta la vita una persona, uno studioso e un professionista “di parte”, cioè dalla parte giusta.

E’ stato l’urbanista del contrasto alla rendita fondiaria e alla deregulation quali “criteri” dell’urbanizzazione e della vita delle città. E di converso, è stato l’urbanista della perequazione e del riequilibrio urbano, della sostenibilità e dell’ecologia, della riqualificazione dell’esistente e della valorizzazione dei poli di eccellenza territoriali, della qualità e dell’edilizia pubblica, del dimensionamento dei piani urbanistici in cui la città non si amplia, si rigenera.

Campos Venuti è stato un riformista coraggioso, un intellettuale libero e coerente. Ha sempre spiegato di aver trovato linfa vitale, idealità e pragmatismo in Emilia: qualità che condivideva. A Reggio – portando fra l’altro la conoscenza e l’esperienza di docente al Politecnico di Milano e in altri Atenei, oltre che di presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica – con l’architetto e urbanista Osvaldo Piacentini avviò un’amicizia profonda e una collaborazione che costituirono una stagione d’eccezione, lasciando il segno nella nostra città e nella storia della pianificazione non solo in Emilia. Con lo stesso Piacentini e Franco Albini, Campos Venuti elaborò il Piano regolatore di Reggio Emilia del 1967; poi lavorò con Federico Oliva al Prg 1999 e si è occupato di nuovo della nostra città quale consulente al Piano strutturale comunale (Psc) del 2008, oggi vigente: in questo Piano vi sono fra l’altro i presupposti di scelte di sostenibilità fondamentali, che sono stati base, in anni più recenti, di svolte ulteriori e importanti, quali la Variante in riduzione che ha riconvertito terreni edificabili in agricoli, la rigenerazione e il riuso urbani.

Senza Giuseppe Campos Venuti, Reggio Emilia non sarebbe se stessa. Per questo, con riconoscenza, siamo chiamati a fare nostra la sua eredità e a restituirla alle generazioni future. Per questo ci stringiamo nel cordoglio ai familiari e a quanti hanno conosciuto ed hanno lavorato con lui, con “Campos”, come affettuosamente lo chiamavamo qui”.

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Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli esprime il suo cordoglio per la morte a 93 anni dell’urbanista e intellettuale Giuseppe Campos Venuti ricordando il segno profondo da lui lasciato anche a Modena.

Fu Campos Venuti, infatti, l’ideatore del Peep (Piano per l’edilizia economica popolare) modenese del 1964. L’anno successivo fu poi coordinatore con Osvaldo Piacentini, del Prg (Piano regolatore generale) di Modena del 1965.

Campos Venuti, laureato a Roma dove aveva partecipato alla lotta di Liberazione, è stato teorico della “urbanistica riformista” e urbanista di fama europea, noto per le scelte decisive per l’Italia e per Bologna, dove fu consigliere e assessore comunale, poi consigliere regionale.