L’intervento per un’accesa lite tra una colf e i componenti del nucleo familiare dove lavorava, è stato il preludio per il rinvenimento di oltre un etto di droga e di una carabina senza matricola a cura dei Carabinieri di Correggio a cui la stessa colf, prima di essere condotta in ospedale, aveva riferito della presenza di stupefacente nel garage dell’abitazione. Per questi motivi, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e detenzione illegale di armi, i carabinieri hanno denunciato alla Procura reggiana rispettivamente un 18enne e il padre 45enne, sequestrando al primo un etto circa tra marijuana ed hascisc nonché un bilancino di precisione e al 45enne un fucile ad aria compressa privo di matricola illegalmente detenuto.

L’origine dei fatti l’altro pomeriggio quando i carabinieri di Correggio intervenivano presso una privata abitazione dove era stata segnalata una lite tra la colf ed i componenti della famiglia. Sul posto i carabinieri notavano all’esterno della casa i sanitari inviati dal 118 che stavano prestando soccorso alla colf, una 28enne straniera, la quale riferiva che mentre svolgeva le faccende domestiche sorprendeva le figlie del datore di lavoro che la filmavano con lo smartphone. Da qui sarebbe scaturita l’accesa lite in conseguenza della quale la 28enne richiedeva l’intervento del 118. Prima di andare in ospedale la colf confidava ai militari che il figlio del datore di lavoro nascondeva nel garage di casa droga mostrando a conferma di quanto asserito alcune foto scattate con il suo smartphone nei giorni precedenti. Alla luce di quanto acquisito i militari davano corso ad una perquisizione che portava a rinvenire nel garage di casa uno zaino contenente una quarantina di grammi di hascisc e mezzo etto di marijuana, nonché un bilancino di precisione la cui paternità veniva ricondotta al 18enne ora indagato. Sempre nel garage veniva rinvenuta una carabina ad aria compressa, sprovvista di matricola, marca Diana modello 27, ricondotta al padre. Alla luce di quanto accertato padre e figlio venivano quindi denunciati.