Con la mostra Ritratto di giovane donna del Correggio, capolavoro dal Museo Ermitage di San Pietroburgo, si apre la prima Stagione culturale dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. L’evento sancisce – in via formale e sostanziale – l’avvio di una attività stabile e durante tutto l’anno del nuovo hub espositivo, artistico, culturale e di innovazione sociale, dopo la conclusione, la scorsa primavera, dei restauri del complesso monastico rinascimentale, in cui si legge chiaramente la cifra architettonica di Giulio Romano.

In occasione della riapertura dei Chiostri di San Pietro, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessore a Cultura e Marketing del territorio Annalisa Rabitti dichiarano: “L’arte è cultura e linguaggi, l’arte è vita che si rinnova ed è creatrice di relazioni tra le persone. Crediamo che in questa definizione vi sia il senso dei nuovi Chiostri di San Pietro, splendidi e, dopo la loro riqualificazione, ora nuovo soggetto della città, che consente di unire, valorizzare e sperimentare cultura, arte antica e contemporanea, creatività e innovazione sociale, attrattività, appartenenza e riconoscibilità. I Chiostri vogliono unire cultura e protagonismo delle persone. Questo può accadere grazie al lavoro del Tavolo di Indirizzo che riunisce le fondazioni e istituzioni culturali di Reggio Emilia e programma l’attività, al Laboratorio Aperto e a un logo che contraddistingue i Chiostri nella città e fuori di essa”.

VERSO IL TAVOLO DI INDIRIZZO – Nell’ottica della massima valorizzazione del monumento attraverso festival artistici, mostre ed eventi, i principali soggetti istituzionali del sistema culturale di Reggio Emilia – Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione nazionale della Danza-Aterballetto, Fondazione i Teatri, Istituto superiore di Studi musicali ‘Peri-Merulo’, Musei Civici e Biblioteca municipale ‘Panizzi’ – costituiranno un Tavolo di Indirizzo, a cui apportare contributi, progettualità integrata e idee di sviluppo.

PROGETTAZIONE CULTURALE – In occasione di questa prima Stagione, sui Chiostri di San Pietro è stata impostata dal Comune di Reggio Emilia e dalla Fondazione Palazzo Magnani una prima riflessione progettuale in tema espositivo e culturale, intendendo assegnare al luogo una matrice europea, attrattiva e competitiva, una vocazione puntuale e una identità connotante che, come previsto dal programma di finanziamento europeo/regionale Por Fesr asse 6 “Città Attrattive e Partecipate”, si affiancherà al programma e all’attività di progettazione e innovazione sociale del Laboratorio Aperto. L’obiettivo generale è costruire una programmazione organica e coordinata con gli altri spazi espositivi della città, valorizzando nel contempo il bene storico-architettonico, recentemente restaurato, quale polo di eccellenza del sistema culturale della città, realizzandovi attività espositive espressamente prodotte – originali, innovative e interdisciplinari – mettendolo in dialogo quindi con produzioni artistiche coeve o contaminandolo con i linguaggi multidisciplinari e creativi della contemporaneità. Un soggetto, inoltre, in grado di dialogare con contesti e prestigiosi partner nazionali e internazionali. Solo per citare alcuni partner con cui si è da tempo in relazione: Museo Ermitage di San Pietroburgo, Victoria&Albert Museum di Londra, Musée du quai Branly di Parigi, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, Galleria Nazionale di Arte Moderna e MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI Secolo di Roma, Fondazione Mast di Bologna, CSAC dell’Università di Parma, Fondazione Modena Arti Visive di Modena, Mar – Museo d’Arte della città e l’Osservatorio Fotografico di Ravenna, Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino e molti altri. Un panel di partner prestigioso, a cui vanno aggiunti i rapporti consolidati di altre istituzioni e fondazioni – dai Musei Civici e Biblioteca municipale Panizzi alle Fondazioni dei Teatri e della Danza, ad esempio – con altre istituzioni culturali nazionali e internazionali.

IMMAGINE E LOGO – La riqualificazione distintiva dei Chiostri di San Pietro è affidata, di concerto con quella architettonica, allo sviluppo di un preciso piano di comunicazione, il cui presupposto è stato identificato nella messa a punto del progetto di ‘identità visiva’, che ha portato all’ideazione di un ecosistema di loghi e alla messa a punto della relativa immagine coordinata. Il nuovo logo dei Chiostri di San Pietro è un simbolo riconoscibile e facilmente memorizzabile, nato con una precisa funzione di ‘umbrella brand’, riunisce infatti sotto la sua ala i tre ulteriori loghi che identificano le nuove anime del complesso (intese come tre luoghi distinti, ma figlie di un’unica realtà): il Laboratorio Aperto, lo spazio di coworking e l’area ristoro. Per mantenerne singolarità e unicità, è stato attribuito un colore distintivo a ciascuno di essi. La volontà è quella di sottolineare che i Chiostri di San Pietro sono parte del contesto cittadino nel quale sono immersi. Per questo motivo, la genesi dei loghi parte dall’analisi degli elementi architettonici, nuovi e ricorrenti, del complesso monumentale: l’arco, la cupola e le linee moderne, usati come trait d’union tra storia e futuro. L’obiettivo è che in futuro le persone, nominando ‘i Chiostri’, intendano primariamente riferirsi a quelli di San Pietro, facendoli diventare sempre più un ‘luogo comune’. Perciò, risulta necessaria la reiterazione del nome nelle sedi e nelle forme comunicative, costantemente associato alle diverse attività e tipologie di utilizzo dello spazio. Quindi, un ecosistema di naming che mantiene la centralità di ‘Chiostri di san Pietro’ come firma delle primarie attività che si svolgono nell’area expo-museale, ma che si compone anche di un set di nomi derivati, ognuno recante la parola ‘Chiostri’, che individuano le altre aree e attività che popolano lo spazio.

DALLA CULTURA ALL’ATTRATTIVITÀ E ALL’ECONOMIA – Si vuole dare vita, per i Chiostri, a una progettualità che intenda rafforzare l’idea diffusa che la cultura sia da considerare sempre più elemento caratterizzante, distintivo e qualificante dell’economia e dell’indotto turistico di Reggio Emilia, oltre che motore di coesione sociale e rigenerazione urbana.

Meritano di essere ricordato, a riprova di questa ricaduta economica della cultura, gli esiti dell’indagine compiuta dalla Fondazione Palazzo Magnani in relazione alle proprie attività. I bilanci della Fondazione parlano ad oggi di un volume di circa 2 milioni di euro di attività. Di questi, poco meno di 1,2 milioni sono quelli spesi per sostenere i costi diretti delle due iniziative sino ad oggi più importanti della stagione: Fotografia Europea e la mostra che solitamente parte a novembre per chiudersi a marzo. Quanto restituisce alla città questo investimento? I dati elaborati da un’indagine commissionata al Dipartimento di Comunicazione e Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia ci dicono quanto significativo sia il ritorno dall’investimento in cultura anche in termini economici, sotto forma di impatto diretto su consumi in città, collaboratori e fornitori della Fondazione: 1 euro speso dalla Fondazione nelle due principali iniziative dell’anno genera 4,11 euro.

DALLA CULTURA AL WELFARE E ALL’INNOVAZIONE SOCIALE – Ogni progetto espositivo vuole essere un’occasione per costruire un welfare culturale di sistema fatto di attività didattiche, workshop, percorsi formativi rivolti a adulti, aziende, scuole, persone diversamente abili e anziani. Azioni che potranno essere sviluppate e progettate in modo unitario e integrato con le attività del nuovo Laboratorio Aperto dei Chiostri stessi, attraverso strumenti e sistemi innovativi – con l’utilizzo delle più moderne tecnologie – in grado di generare una reale innovazione sociale.
I Chiostri di San Pietro costituiranno quindi sia una ‘vetrina’ rappresentativa del dinamismo culturale della città in sinergia con altri luoghi espositivi (anima culturale) e sia l’hub per lo sviluppo di nuove attività nel settore di sistemi innovativi/nuove tecnologie (anima di innovazione sociale). Un luogo di produzione artistica, all’interno del circuito storico-architettonico della città, che potrà divenire sempre più meta per il turismo non solo della città di Reggio Emilia, ma anche del suo territorio esteso anche grazie ad una programmazione, a fianco delle mostre di grande richiamo, di spettacoli e manifestazioni già consolidate nella stagione estiva.

PRIMA STAGIONE – Se il sipario si leva con il Ritratto di giovane donna capolavoro della pittura rinascimentale esposto in una sorta di “cornice simbiotica” quali sono i coevi Chiostri di San Pietro, capolavoro di architettura del Cinquecento – opere di due massimi esponenti del periodo – la scena sarà presto popolata da altre mostre ed esperienze culturali fino alla prossima estate: saranno presentate al tempo giusto con la dovuta ampiezza, qui di seguito soltanto enunciate, per dare il quadro della nuova Stagione dei Chiostri che si avvia e i rapporti collaborativi con le prestigiose istituzioni culturali internazionali che vi sottendono. Dal 16 novembre 2019 all’8 marzo 2020, quindi contemporaneamente e contestualmente al Ritratto di giovane donna, i Chiostri di San Pietro e Palazzo Magnani ospiteranno What a wonderful World. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura, mostra a cura di Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni, promossa dal Palazzo Magnani. L’esposizione ripercorrerà alcune delle numerose declinazioni in cui si esplica l’azione ornamentale attraverso oltre 200 opere, provenienti da importanti collezioni private e da istituzioni museali nazionali e internazionali.

Nella primavera 2020, Fotografia Europea ispirata al tema Fantasie. Narrazioni, regole, invenzioni, con sede della maggior parte delle mostre ai Chiostri di San Pietro, che ospiteranno Restate, nel 2020 rilanciata con diverse novità. Nell’autunno-inverno 2020 è infine prevista, a conclusione della prima Stagione dei Chiostri di San Pietro, Dance as a visual matter (titolo provvisorio): un progetto espositivo promosso da Museo Ermitage di San Pietroburgo, Fondazione Palazzo Magnani e Fondazione nazionale della Danza, che indaga il rapporto intessuto nel tempo tra l’arte visiva e il mondo della danza.

DUE ANIME – L’intervento di recupero e funzionalizzazione del complesso benedettino dei Chiostri di San Pietro è finanziato dal programma Por Fesr asse 6 Città Attrattive e Partecipate della Regione Emilia-Romagna, per un valore di 3 milioni di euro e da un finanziamento del Comune di Reggio Emilia di 1,2 milioni di euro. Gli obiettivi del progetto complessivo sono dunque duplici: – da un lato valorizzare lo spirito e la vocazione intrinseca, e già consolidata, del complesso come polo propulsore di iniziative di carattere artistico e culturale. In questo caso, l’intervento di recupero del complesso monumentale e degli edifici di servizio ad esso adiacenti mira a potenziare la funzionalità del complesso e a valorizzarlo come polo attrattore di innovazione, arte, cultura, creatività lungo tutto l’arco dell’anno; – dall’altro generare nuove dinamiche imprenditoriali con particolare riferimento ai temi dell’innovazione sociale, del welfare e dei servizi alla persona, grazie all’insediamento del laboratorio aperto in un nuovo corpo di fabbrica in sostituzione dei corpi di servizio (superfetazioni senza nessun valore storico – testimoniale che sono state demolite). In questo caso, il Laboratorio Aperto si propone di facilitare lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali/occupazionali. L’area del centro storico, così viva e vibrante per via delle iniziative promozionali, culturali e ricreative già in essere, risulta però oggi meno attiva da punto di vista del contributo fattivo a una strategia di sviluppo economico urbano e territoriale. La possibilità di intervenire in un’ottica di catalizzazione di talenti creativi, di sviluppo di nuovi servizi di interesse sociale ed economico, di avvio di nuove attività imprenditoriali (start up, spin off d’impresa) è un’occasione irrinunciabile per accendere un “motore” di crescita nel centro storico decisamente inusuale e innovativo rispetto all’attuale declinazione fruitiva (prevalentemente commerciale) di questo comparto.

COME FUNZIONA: IL SOGGETTO GESTORE E LA CONVENZIONE – E’ stato individuato, attraverso una selezione pubblica, in “Consorzio Cooperative Sociali Quarantacinque Società Cooperativa Sociale” e in “Consorzio Solidarietà Oscar Romero Consorzio Cooperative Sociali società cooperativa”, il Soggetto gestore che ha sottoscritto lo scorso 8 ottobre una apposita Convenzione con il Comune. Il Soggetto gestore – che dispone del finanziamento regionale Por Fesr pari a 800.000 euro per l’attività gestionale – ha in concessione l’immobile sede del Laboratorio Aperto, realizzato di recente nelle adiacenze dei Chiostri e detiene la titolarità della gestione del Laboratorio stesso con le proprie progettazioni ed attività di Innovazione sociale. Il bene monumentale resta nella disponibilità della città, con la programmazione di nuovo polo culturale pubblico che verrà delineata dal Tavolo di Indirizzo. Il Soggetto gestore potrà proporre iniziative ospitabili nei Chiostri, in coerenza con la mission dell’hub culturale definita dal Tavolo di Indirizzo. Nell’ambito di una gestione ordinaria del complesso monumentale e delle aree cortilive, il Soggetto gestore dovrà offrire servizi in favore del Comune di Reggio Emilia funzionali ad accrescere la sicurezza, l’accoglienza, la funzionalità, la fruibilità dell’interno complesso. Le attività che si andranno a progettare avranno come obiettivo la valorizzazione del complesso monumentale attraverso l’inserimento di attività diversificate in ambito culturale, attività didattiche e di divulgazione, attività di promozione turistica. Il Soggetto gestore ha in carico la gestione della caffetteria, inserita nel nuovo edificio, quale servizio ricreativo e strumento di incontro, socializzazione e scambio nell’arco di tutta la giornata, a disposizione degli utenti del Laboratorio Aperto, dei frequentatori del complesso monumentale in occasione delle attività artistiche, culturali e creative che in esso vi si svolgono, e dei cittadini che fruiscono del centro storico. Inoltre, il Soggetto gestore svolgerà servizi di biglietteria, portierato e stewarding, pulizia, didattica per le scuole, visite guidate.

ORARI DI APERTURA – Dal 24 di ottobre 2019 i Chiostri di San Pietro osservano questi orari di apertura: – martedì, mercoledì e giovedì, ore 9.30 -19 – venerdì, sabato e domenica, ore 8.30 – 24 – lunedì chiuso.

PROGRAMMA OPENING DEL 26 E 27 OTTOBRE – In collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, il Soggetto gestore di Laboratorio Aperto ha realizzato un programma dedicato all’Opening dei Chiostri di San Pietro, che si svolge il 26 e 27 ottobre, con iniziative tematiche legate al ‘Ritratto di giovane donna’, con ritratti digitali, musica, bellezza e fragilità, innovation food concept: appuntamenti dedicati a ogni età.