Un seminario sui rapporti tra ambiente di vita e salute umana è l’appuntamento organizzato dalla Sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze in collaborazione col Progetto di Eccellenza dello stesso Dipartimento, le Scuole di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e Medicina del Lavoro, il  Dottorato di Ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale, i Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Ingegneria Ambientale presso il DIEF e la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile.

Nel corso del seminario, verranno trattati i determinanti fondamentali della salute ambientale nei contesti delle società occidentali, con riferimento cioè ai fattori di rischio chimici e fisici cui si è esposti negli ambienti di vita e di lavoro e che paiono in grado di determinare effetti nocivi sulla nostra salute.

Un quesito fondamentale – dichiara il Prof. Marco Vinceti, docente di Igiene presso la sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze (BMN), – che si pone oggi anche nelle società ‘avanzate’, come la nostra, consiste nel determinare se alcune esposizioni che sperimentiamo negli ambienti di vita nei confronti di singoli fattori chimici (composti organici, metalli pesanti e metalloidi) e fisici (radiazioni ionizzanti e non), pur verificandosi a basse dosi e quindi entro i limiti di legge, siano già in grado di determinare effetti dannosi sull’uomo, anche di tipo subclinico. In tal caso, si porrebbe il problema di adottare più adeguate misure di prevenzione, inclusa la rivalutazione del quadro normativo posto a protezione della popolazione generale nell’ambito della sanità pubblica. In secondo luogo, è possibile che tali esposizioni ‘deboli’ a agenti tossici ambientali possano esercitare effetti nocivi unicamente sui soggetti più suscettibili, quali bambini, donne in stato di gravidanza, persone anziane, persone affette da patologie croniche o caratterizzate da un particolare profilo genetico. Anche in questo caso, il contributo di una personalità dal profilo scientifico ed istituzionale quale la dott.ssa Birnbaum potrà essere di notevole aiuto nell’individuare gli aspetti di particolare criticità nel contesto della salute ambientale e con specifico riferimento alla nostra popolazione”.

Il seminario dal titolo “Our environment, our health, che si terrà giovedì 24 ottobre alle ore 16.00 presso l’Aula Magna del Centro Servizi della Facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo, 71) a Modena, sarà tenuto dalla tossicologa dott.ssa Linda Birnbaum, sino a pochi giorni fa Direttore del National Institute of Environmental Health Sciences e dell’US-National Toxicology Program, entrambi facenti parte della rete dell’istituzione federale statunitense National Institute of Health. Interverranno al seminario: Prof. Giuseppe Biagini del Scuola di Dottorato di Ricerca in Clinicaland ExperimentalMedicine, la prof.ssa Paola Borella della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, la prof.ssa Grazia Ghermandi della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), il prof. Fabriziomaria Gobba -Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, la prof.ssa Fausta Lui del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, il prof. Carlo Adolfo Porro del Progetto di Eccellenza Dipartimento BMN, il prof. Sergio Teggi del Corso di Laurea in Ingegneria Ambientale DIEF, il prof. Marco Vinceti del Centro di Ricerca in Epidemiologia Ambientale, Genetica e Nutrizionale, il prof. Michele Zoli del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze.

 

La partecipazione all’evento è libera. Il seminario rappresenta anche una Attività Didattica Elettiva (ADE) per il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.