Erano oltre un centinaio, tra imprenditori e studenti dell’Ipsia Ferrari di Maranello e del Corni di Modena, i partecipanti all’iniziativa organizzata da CNA stamani (venerdì 15 novembre) nell’ambito del festival della Cultura Tecnica. Del resto, il tema era di quelli di attualità: “Un mondo che cambia: le nuove prospettive dell’automotive” era il titolo del dibattito, presentato da Stefano Camatti, presidente di CNA Produzione Modena, e dall’Assessore Ludovica Carla Ferrari, e a cui hanno preso parte Orme Corradini (presidente dell’Its Maker), Piergabriele Andreoli (Direttore di Aess) e Filippo Sala, esperto di veicoli a zero emissioni.

“Un futuro – ha raccontato Andreoli – che non è legato tanto a fattori tecnici: il know how necessario per passare all’elettrico è ormai consolidato. Quello che manca è la rete infrastrutturale: se tutti fossimo motorizzati con auto elettriche, ad esempio, non ci sarebbero sufficienti stazioni di ricarica. Dobbiamo maturare la consapevolezza di trasformare l’auto da prodotto a servizio”.

“Per quanto riguarda la tecnologia – ha sottolineato il presidente di Aess – credo che un ruolo molto importante potrà giocarlo l’idrogeno, che può essere immagazzinato e trasportato più facilmente rispetto all’elettricità, conservandone i vantaggi, visto che l’idrogeno non è che un carburante elettrico, peraltro utile anche per fornire energia ad altri usi, ad esempio agli edifici. In tutti i casi non credo che il passaggio all’elettrico avrà un impatto quantitativo sull’occupazione, perché è vero che un motore elettrico è molto più semplice di uno endotermico, ma è altrettanto vero che questo richiede componenti diversi. Servirà, invece, una elevata qualità dei tecnici”.

Ed è proprio questa l’attività di Its Makers, che ha come obiettivo proprio quello di formare tecnici superiori da inserire in numerosi ambiti produttivi, tra i quali appunto l’automotive. “I nostri docenti arrivano per tre quarti dal mondo delle imprese, e questo ci rende in grado di assimilare in fretta i cambiamenti e le richieste del mondo del lavoro, e di trasformare queste ultime in percorsi formativi -racconta il presidente Ormes Corradini – che non sono alternativi, ma complementari all’attività didattica degli istituti scolastici”.

“Scuola che deve per forza aderire ai piani ministeriali, ma che può e deve mantenere corsi facoltativi che nascono dalle relazioni con le imprese e che, malgrado non siano obbligatori, proprio per questo riescono a catturare l’interesse degli studenti, superando lo stereotipo tipico dell’alunno degli istituti tecnici. Lo testimoniano anche i prototipi sviluppati dai nostri ragazzi, come quello che nel 2018 si è aggiudicato l’American Solr Challenge, contest internazionale riservato ai veicoli ad energia solare”, sottolinea Margherita Bazzani, Dirigente Scolastico dell’Istituto tecnico Ferrari.