Ha promesso a un connazionale 44enne di reperirgli un’idonea attività lavorativa, garantendogli lo stesso trattamento per i suoi familiari ancora in Pakistan. Una intermediazione non di certo disinteressata quella di un commerciante 54enne pakistano: per il suo “interessamento” ha spillato al connazionale oltre 12.000 euro. Peccato che i due nulla osta per lavoro subordinato da destinare ai familiari della vittima siano risultati falsi, così il malcapitato ha materializzato di essere rimasto vittima di una truffa. L’uomo si è quindi rivolto ai carabinieri della stazione di Guastalla, comune dove risiede, che acquisita la denuncia hanno avviato le indagini, identificando il truffatore. Con l’accusa di falsità materiale commessa da privato in atto pubblico e truffa i carabinieri della stazione di Guastalla hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia il commerciante residente a Reggio Emilia.

L’origine della vicenda risale alla fine dell’anno scorso quando il 44enne pakistano si è presentato ai carabinieri della stazione di Guastalla denunciando di essere rimasto vittima di una truffa da parte di un connazionale che, spacciandosi come il “mago di Reggio Emilia”, lo rassicurava promettendogli di aiutarlo sia nel reperire a lui un lavoro che a ricongiungersi con i suoi familiari. In particolare il “mago di Reggio Emilia” nel promettergli di reperirgli un regolare contratto di lavoro, finalizzato al ricongiungimento familiare, e di poter anche far entrare legalmente per lavoro altri familiari, aveva ottenuto in cambio circa 13.000,00 euro. Tuttavia, ottenuti i soldi, non riusciva né a trovare un lavoro al connazionale né fargli ottenere l’ingresso in Italia dei familiari, in quanto i nulla osta per lavoro subordinato relativi all’assunzione di due suoi familiari sono risultati falsi. Il cosiddetto “mago di Reggio Emilia” altri non era che un millantatore e truffatore, così come accertato dai carabinieri di Guastalla che, acquisita la denuncia e sviluppato le indagini, identificavano il truffatore nell’odierno indagato a carico del quale acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine ai reati di truffa e falsità materiale commessa da privato in atti pubblici, per le cui ipotesi d reato veniva quindi denunciato alla Procura reggiana.