E’ andata male la trasferta furtiva per un ladro che, proveniente dalla provincia di Cremona aveva indirizzato le sue attenzione su di un edificio disabitato a Gualtieri. L’immediato allarme dato dal derubato al 112 e il tempestivo intervento dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla, ha consentito di cogliere sul fatto il ladruncolo e recuperare parte della refurtiva già trafugata che l’uomo aveva caricato sul suo furgone parcheggiato poco lontano. Per questo motivo nella mattinata di ieri i carabinieri hanno arrestato un 56enne di Rivarolo del Re ed Uniti (CR) con l’accusa di furto aggravato. L’uomo è stato ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.

L’origine dei fatti poco prima elle 8.00 quando i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla, su input dell’operatore in servizi al 112, sono intervenuti in via Minzioni a Gualtieri dove il proprietario aveva scoperto l’intrusione furtiva, all’interno di un edificio disabitato di proprietà di un’immobiliare di Gualtieri, ad opera di uno sconosciuto. I carabinieri subito giunti fermavano l’uomo, identificato in un 56enne cremonese sorpreso, con una cassetta d’attrezzi, intento a smontare una parete divisoria. “Sono stato autorizzato dal proprietario di casa”. Questa l’improvvisata giustificazione fornita dall’uomo ai carabinieri che tuttavia è risultata falsa. L’uomo, infatti, previa effrazione del cancello si era introdotto nelle pertinenze dell’immobile per compiere un furto, come peraltro rilevato dalla ricognizione del furgone di proprietà dell’uomo, parcheggiato poco lontano e dove è stata rinvenuta una porta rubata dall’interno dell’edificio. Accertati i fatti l’uomo è stato dichiarato in arresto per furto aggravato e risetto a disposizione della Procura reggiana.

All’interno dello stesso edificio di recente sono state registrati altre analoghe intrusioni nel corso delle quali sono state asportate porte, materiale elettrico ed altri suppellettili per un valore di oltre 10.000 euro. Al riguardo si sta ora investigando per accertare se dietro tali raid furtivi via sia la responsabilità del 56enne cremonese finito in manette.