Sono stati giorni di lavoro febbrile, da parte di tutto lo staff tecnico del Consorzio di Burana impegnato full time a chiudere la falla del canale Diversivo apertasi lunedì mattina in località Canaletto.

Ora, al termine delle operazioni idrauliche più complesse, cittadini ed imprese del territorio – sul quale non deve mai venir meno attenzione, prevenzione e investimenti per nuove opere – possono tirare un respiro di sollievo come conferma l’Ing. Cinalberto Bertozzi, Direttore del Consorzio della Bonifica Burana. “La prontezza con cui ci siamo accorti della falla ha permesso di attivare in tempo reale gli interventi di ripristino di 25 metri circa di argine collassato. I lavori e una serie di manovre idrauliche che abbiamo messo in atto tempestivamente hanno permesso innanzitutto di abbassare la quota del Diversivo, fermare la fuoriuscita di acqua e lasciare che i terreni lentamente venissero drenati dal reticolo dei canali minori. Successivamente, dopo una serie di operazioni indispensabili alla messa in sicurezza del cantiere, abbiamo lavorato incessantemente per chiudere la voragine. I tecnici sono tuttora impegnati in un’azione di monitoraggio che proseguirà nei prossimi giorni anche per la valutazione della seconda tranche di lavori di consolidamento che, comunque, sarà necessaria”.

L’Ing. Bertozzi spiega infatti che: “Il Consorzio ha stanziato fondi per 400.000 euro per far fronte ai primi interventi di somma urgenza. Dopo tre giorni ininterrotti di lavoro e la posa di 2.000 tonnellate di sasso abbiamo dato continuità all’argine, ma sarà necessaria un’operazione di rinforzo ulteriore”.

Il Presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi aggiunge: “L’impegno progettuale del Consorzio è costante e concreto volto alla salvaguardia della difesa idraulica. Occorre però, oggi più di ieri, che tutti gli enti preposti si attivino per accelerare tutte le procedure che, a fronte dei mutamenti climatici in atto, consentano di realizzare le opere di difesa in tempo utile per preservare il tessuto sociale ed economico del sistema produttivo agroalimentare. Gli investimenti non possono essere procrastinati perché le ripetute emergenze, a Modena come nelle altre aree fragili del paese, non mettano a rischio la qualità della vita e la vivibilità del territorio.