“Ho inviato alla cortese attenzione del Signor Sindaco, una richiesta/appello di intestazione di un qualcosa all’operaio dell’Italsider di Genova Guido Rossa, trucidato nel gennaio 1978 dalle Brigate Rosse. La cosa ha una storia e una logica, anche se strana, per Sassuolo e dimostra, ancora una volta, a quale grado di indifferenza si è arrivati.

Negli anni 80, su un area di risulta della Ceramica Marca Corona, fu edificato il “Residenziale il Fontanazzo”. La piazza antistante fu inserita nello stradario come “Piazza Guido Rossa”, operaio e sindacalista trucidato dalle Brigate Rosse.

Ebbene, una delibera dei primi mesi del 1989, a fine mandato amministrativo, dopo pochi mesi ci furono le elezioni, su consiglio di un presunto storico dell’epoca (ogni tanto ci capita a Sassuolo), fu cambiato il nome della piazza in “Piazza Fabbrica Rubbiani“. Non è la prima volta che Sassuolo è vittima di storici interessati, faziosi ed iconoclasti ed i danni al vero patrimonio storico si vedono.

Come non ricordare la mutilazione degli attributi maschili, di una statua in piazza piccola opera importante del Graziosi. La distruzione e riedificazione di importanti residenze storiche… Palazzo D’Espagnac  e Cassa di Risparmio di Sassuolo, dal 1942 Cassa di Risparmio di Modena.

Della cosa si parlò con eco nazionale ed internazionale, ma uno strano connubio curiale e di indifferenza della gente, fatto sta che il nostro vigoroso guerriero vittorioso è ancora in mutande”.

(Mario Cardone)