La Regione Emilia-Romagna ha finanziato con 15.000 euro il progetto del Comune di Castelvetro “Lingua madre, le voci e gli sguardi della nostra storia”, uno dei 13 progetti in tutta la regione che hanno ottenuto fondi sulla legge regionale n. 16/2014, finalizzata alla salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna.
Lingua madre è un progetto ideato dall’assessorato alla cultura castelvetrese e che raccoglie numerose proposte di valorizzazione del dialetto, tutte potenziate dalla presenza del Museo del vino e della società rurale “Rosso Graspa” di Levizzano Rangone e legate all’idea che conoscere il dialetto ci aiuti a capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo ancora immersi.

Inizia quindi proprio in questi giorni la prima parte del progetto e che coinvolgerà in primis le tutte le classi delle scuole elementari di Levizzano Rangone e Solignano.

Questa parte dedicata alle scuole primarie si chiama: GIRO GIRO TONDO.

Il progetto si divide in due parti:

1) Una relativa a spettacoli di burattini con le maschere dell’Emilia Romagna (Sandrone, Fagiolino, il dottor Balanzone, Sgorghigolo e la Pulonia) da realizzarsi all’interno degli istituti scolastici che aderiscono al progetto. Alla fine dello spettacolo si farà lezione incontro utilizzando sempre il linguaggio teatrale, cercando di capire quali termini dialettali si sono usati, la loro origine etimologica e il contesto semantico nei quali essi “giocano”.

2) Un’altra parte laboratoriale dove si useranno gli strumenti della cucina e gli ingredienti per teatralizzare il gesto del cucinare; sia ricette sia storie della nostra tradizione. il tutto usando terminologie, detti e filastrocche del dialetto modenese. Diversi incontri dove la nostra antica lingua verrà usata anche per definire tutti i termini di alimenti (frutta, verdura, pasta, spezie etc) e gli accessori (piatti, forchette, taglieri etc..). Un percorso che intende mescolare una didattica propedeutica alla conoscenza del dialetto con metodologie didattiche e pedagogiche rivolte a bambini della scuola primaria anche di origine non italiana. Nelle ultimi due incontri del laboratorio si potranno integrare nelle attività i nonni che si rendono disponibili e che potranno avere il ruolo di “tutor dialettali” al fine di realizzare una “ classe aperta” dove si mostrerà il percorso realizzato in una dinamica intergenerazionale.

Ricordiamo poi che contemporaneamente sono iniziati i lavori all’interno del Museo Rosso Graspa di questi obiettivi del medesimo progetto: “Le voci di ieri”: intervento multimediale di realtà potenziata che darà al visitatore la possibilità, attraverso un sensore interattivo, di attivare una “doccia sonora”, un dispositivo audio attraverso cui si irradieranno suoni, voci e racconti dialettali. Sono previste tre stazioni: una nell’area dedicata alla vinificazione, una nell’ambiente che ricostruisce l’atmosfera domestica di una cucina e una nella stanza dedicata alla botte. I contenuti saranno creati da esperti e storici che ricostruiranno con l’aiuto degli anziani e della comunità locale mini trame dialettali.
“Io ti racconto”: realizzazione di audio-guide in dialetto per i visitatori, con le storie della società rurale raccontate direttamente da alcuni personaggi-guida quali un bracciante, una giovane contadina, un falegname e un bottaio. Anche la guida in inglese rivolta ai turisti stranieri conterrà alcuni interventi dialettali.