Non appena ce ne saranno le condizioni “a Modena torneremo a iscrivere all’anagrafe i cittadini stranieri richiedenti asilo che hanno i requisiti e lo richiedono. Lo faremo al più presto e comunque entro gennaio, perché è una questione di dignità”. Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nel saluto di apertura oggi, giovedì 28 novembre, al Festival dell’immigrazione sottolineando come si attenda solo l’ordinanza del giudice (su due casi ci sono già state le udienze) per procedere, sull’esempio di quanto fatto a Bologna, superando così il divieto introdotto dal Decreto sicurezza del 2018.

“La procedura amministrativa è già pronta” ha spiegato il sindaco facendo riferimento al provvedimento interno che firmerà, sulle base delle decisioni dei giudici, per evitare le conseguenze dei ricorsi (costi, eventuali risarcimenti e conseguente danno erariale), consentendo così di procedere all’iscrizione anagrafica evitando problemi legali per i lavoratori dell’Anagrafe.

Per Muzzarelli, infatti, “i sindaci hanno bisogno di leggi che davvero garantiscano le sicurezze. Ai sindaci non servono leggi immaginate per solleticare la pancia del Paese o per ottenere successo sui social network avvelenati dagli odiatori seriali o dalle fake news. Invece i decreti voluti dal precedente Governo relegano i richiedenti asilo in una sorta di “non luogo” giuridico, consegnandoli al mercato nero del lavoro o alla manovalanza delle attività illegali”.

Sottolineando il cambiamento di impostazione politica dell’attuale governo, Muzzarelli ha auspicato che vengano accolti i rilievi del presidente Mattarella modificando i decreti sicurezza.

Il sindaco ha anche annunciato la convocazione per lunedì 16 dicembre del Tavolo dell’accoglienza. “Sarà un incontro – ha spiegato – nel quale coinvolgere l’associazionismo locale, il mondo del volontariato, le organizzazioni del sociale, le parrocchie e le tante associazioni di stranieri che vivono nella nostra città, lavorano con noi, studiano con i nostri figli, spesso ci aiutano nelle nostre case, con i nostri familiari. Dico sempre che ai diritti si accompagnano i doveri, anche quello dei richiedenti asilo di partecipare attivamente, con il proprio lavoro, alla vita della comunità che li ospita”.