Un investimento di 375 milioni di euro per il 2016-2021, con 113 interventi complessivi, di cui 46 opere già avviate e 67 previste nel prossimo biennio: il Rettore Francesco Ubertini e Riccardo Gulli, delegato per l’Edilizia e la Sostenibilità ambientale, hanno presentato lo stato di avanzamento dei lavori e le prospettive di sviluppo degli insediamenti universitari dell’Alma Mater nel prossimo futuro.

L’Alma Mater ha portato a compimento molte delle opere previste dal piano edilizio presentato tre anni fa, in cui è compresa anche la realizzazione di cinque residenze per studenti a Bologna e di altre cinque nelle sedi romagnole, per un incremento complessivo dell’offerta di 1200 posti letto aggiuntivi. La realizzazione dei nuovi insediamenti ha permesso di promuovere un’efficace azione di riduzione delle locazioni passive con un risparmio già consolidato di circa 8.000.000 di € e con la previsione di una ulteriore riduzione di circa 1.500.000 di € per il successivo biennio di mandato.

 

Per quanto riguarda le opere di Bologna, è in fase di ultimazione l’insediamento del Navile, che ospita il polo delle chimiche, delle biotecnologie e della fisica astronomica, con la conclusione lei lavori prevista entro febbraio 2021. Nello stesso anno prenderà poi avvio la realizzazione di una nuova residenza per studenti da 131 posti letto con annessi altri servizi e aule, come ultimo tassello a completamento dell’intero insediamento, il cui costo complessivo ammonta a 130 milioni di euro.

In partenza per inizio 2020, i lavori presso il distretto Lazzaretto-Bertalia che ospiterà il polo dell’Ingegneria civile-ambientale ed Edile Architettura, con la realizzazione di quattro edifici, uno per le esigenze dipartimentali, uno per la didattica e due residenze per studenti, con servizi annessi, per un totale di 382 posti.

Il terzo grande intervento di Bologna riguarderà la realizzazione della Torre Biomedica con annesso plesso didattico, che prenderà luce nel prossimo anno con un investimento complessivo di 25 milioni di euro per la creazione di un polo di avanguardia nel campo della ricerca biomedicale.

E’ inoltre in fase di formazione un progetto di riassetto e ammodernamento degli attuali insediamenti, per un adeguamento normativo del patrimonio storico e l’ampliamento delle dotazioni per soddisfare le esigenze di nuove aule e servizi per studenti. In questo quadro si inscrivono le opere di recupero dell’“Ex croce rossa” di via San Petronio Vecchio come studentato per 40 posti, dell’”Ex Veneta” come spazio di aggregazione studentesca, del plesso Belmeloro che ospiterà uno studentato da 57 posti e una residenza per visiting professor, dell’“Ex collegio Irnerio” di piazza Puntoni dove si stabilirà, da prossimo anno, il Collegio superiore. Nel distretto di Filippo Re, prenderà luce, nel biennio 2020-21, la realizzazione di un asilo a cui succederà quello di uno studentato da 90 posti con annesso aule e servizi. Infine entro il 2021 sono previsti interventi di ammodernamento e ristrutturazione delle strutture sportive gestite dal CUSB, che riguarderanno il centro sportivo Preziosi ad Ozzano e i due insediamenti del Terrapieno e del Palacus a Bologna, per un investimento complessivo di 3 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda gli insediamenti in Romagna, sono previste alcune importanti opere di completamento dell’architettura dei campus, sia per le esigenze della ricerca e della didattica, sia come servizi e residenze per studenti.

Ad Imola, all’interno del parco dell’Osservanza dove sorgeva lo storico ospedale psichiatrico, prenderà avvio nel 2020 il cantiere di un nuovo studentato, che ospiterà 40 posti letto e del costo complessivo di circa 7 milioni di euro. L’opera si avvarrà del contributo ministeriale previsto dall’ultimo bando legge 338/2000 per il finanziamento di residenze e servizi per studenti.

A Ravenna saranno realizzate due importanti opere a supporto dell’attuale offerta formativa. La prima nel plesso di Sant’Aberto, dove nel 2020 partirà il cantiere per un nuovo edificio destinato ad aule, biblioteca e laboratori didattici per le esigenze dei corsi afferenti all’area di Scienze Ambientali, per un costo complessivo di 4.400.000 €. La seconda, promossa e guidata da Fondazione Flaminia, Comune di Ravenna e Ravenna Holding, riguarda il recupero dell’edificio di Viale Farini per destinarlo a residenza per studenti.

A Forlì è in corso la gara per l’affidamento dei lavori di recupero del padiglione Sauli Saffi, ultimo tassello per il completamento del campus che viene previsto nel 2021, per un importo di 9.700.000 €. Oltre a quest’opera, nell’anno successivo, prenderanno avvio le procedure per la rifunzionalizzazione ed adeguamento normativo della biblioteca Pallareti. Ad integrazione dei servizi già in essere, vengono inoltre riattivate le funzioni dell’edificio denominato “Campostrino”, oggetto di un recente recupero da parte dell’Amministrazione Comunale e che verrà destinato alle attività promosse dal Progetto Multicampus Sostenibile di Unibo in sinergia con il CUSB. Mentre nel polo aereonautico, dove insistono i corsi di Ingegneria aereospaziale, è in fase di allestimento l’edificio “Ex Enav”, acquisito dall’Ateneo nel corrente anno, per le funzioni didattiche e di ricerca della sede forlivese del dipartimento di Ingegneria Industriale, a cui seguirà l’attivazione dello studentato da 64 posti e relativa ristorazione, come parte integrante del complesso.

A Cesena, a valle della recente inaugurazione dell’edificio destinato all’area di Ingegneria e Architettura, è in corso di realizzazione lo studentato da 80 posti letto, per un importo di 5 milioni di euro e che verrà consegnato nel corso del 2020. Sempre nel 2020 verrà bandita la gara per l’affidamento dei lavori della nuova sede di Psicologia e dell’Amministrazione del Campus, della superficie di 10 mila metri quadri e per un importo di 12.500.000 €, con consegna prevista entro il 2022. Con questi tre interventi edilizi prende dunque forma definitiva l’insediamento universitario del campus cesenate, con un investimento complessivo di oltre 50 milioni di euro.

A Rimini, dopo l’avvento completamento del distretto Leon Battista Alberti con la realizzazione dello spazio urbano che connette i due nuovi edifici destinati ad aule ed alle esigenze dipartimentali, nel 2020 prenderà avvio la gara per l’affidamento del primo lotto dei lavori di recupero dell’edificio “Ex Cup” dove si trasferirà il dipartimento QUVI, attualmente in locazione a palazzo Ruffi. A seguire verrà realizzato un nuovo intervento per la realizzazione di residenze e servizi per studenti nell’area del palazzo Lettimi, anche in questo caso a seguito dell’erogazione della seconda tranche di cofinanziamento previsto dal IV bando ministeriale della legge 338/2000.

In ultimo, nel 2020 verranno completati i lavori di rifunzionalizzazione ed adeguamento normativo dell’attuale edificio di Biologia Marina e Pesca di Fano, per ospitare la sede del Fano Marine Center nato a seguito dell’accordo stipulato con l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Urbino, il CNR, la Stazione Zoologica Anton Dohrn e il comune di Fano, per la realizzazione di un polo avanzato di ricerca nel campo delle biodiversità e biotecnologie marine.