Un nuovo percorso orto-riabilitativo per fornire una risposta completa e personalizzata ai bisogni di salute dei cittadini che devono sottoporsi all’intervento ortopedico di protesi all’anca, al ginocchio o alla spalla. L’obiettivo, migliorare l’accoglienza e la presa in carico durante l’intero iter, fornire al paziente tutte le informazioni necessarie ad affrontare l’intervento e la successiva riabilitazione, ridurre il disagio pre e post intervengo chirurgico.

Presso l’Ospedale di Mirandola sono stati attivati, a partire dal 4 dicembre scorso, nuovi ambulatori ortopedici dedicati alla valutazione chirurgica per anca, ginocchio e spalla (e differenziati per singolo distretto anatomico) con un aumento dell’offerta complessiva di ben 16 visite settimanali, che si aggiungono alle visite ortopediche già oggi programmate e che non subiranno riduzioni. È così possibile individuare precocemente ed efficacemente il problema di salute e prendere in carico globalmente il cittadino attraverso tutte le fasi di prericovero, ricovero, intervento chirurgico e oltre, fino alla parte riabilitativa, fondamentale per una ripresa ottimale delle attività quotidiane.

Il percorso

Dopo la valutazione specialistica iniziale effettuata su invio del medico curante, il paziente viene inserito in lista per l’intervento (con una classe di priorità definita su base clinica); il pre-ricovero è il momento in cui si fornisce una chiara spiegazione di tutto il percorso e del livello di autonomia che l’impianto di protesi consentirà di avere. Il percorso preoperatorio si svolge tutto nella stessa giornata e comprende esami di laboratorio, ECG, radiografie, visita anestesiologica, visita ortopedica (compilazione cartella clinica e consensi) e perfino una valutazione fisiatrica per pianificare il post-intervento. Il giorno successivo l’anestesista visiona tutti i referti e, se necessario, procede alla richiesta di ulteriori accertamenti che vengono pianificati e gestiti dal team pre-ricovero. Completato il percorso il paziente viene contattato per concordare la data dell’intervento in base alle programmazione operatoria.

Tra gli elementi innovativi spicca l’offerta della valutazione fisiatrica già durante il pre-ricovero: qui viene predisposto un piano riabilitativo personalizzato che contempli tutti i possibili contesti assistenziali, dalla riabilitazione precoce presso l’ospedale già nei primi giorni dopo l’intervento, alla eventuale prosecuzione dell’attività presso le strutture ambulatoriali, fino alla fase di formazione dedicata del paziente e dei suoi familiari o caregiver, per il ripristino della funzionalità articolare a domicilio, qualora non sia ancora raggiunta la piena autonomia.

Particolarmente rilevante, in questo contesto, è il ruolo assunto dalla dall’U.O. di Medicina Riabilitativa grazie alla dotazione di 14 posti letto che le consentono, dallo scorso aprile, di essere centro di riferimento dell’attività ortopedico-riabilitativa di Mirandola e più in generale dell’intera area nord.

“Il percorso, attivo all’Ospedale Santa Maria Bianca da inizio dicembre, è stato elaborato a seguito di una valutazione puntuale delle offerte presenti negli ospedali dell’Azienda USL di Modena, curata dal team multiprofessionale coordinato da Elis Sacchi, Direttore del Dipartimento delle attività chirurgiche AUSL – chiarisce Giuseppe Licitra, della Direzione Medica dell’Ospedale di Mirandola -. Un elemento fondamentale su cui si è ritenuto di dover agire è la comunicazione e la condivisione del percorso con il cittadino che esprime uno specifico bisogno di salute: in questo senso sono state realizzate brochure informative che illustrano le fasi del percorso e le modalità della presa in carico, con particolare riferimento alla fase riabilitativa”.

“Questo percorso – precisa Franco Boselli, Direttore della U.O. di Ortopedia – fornisce una risposta dedicata e in tempi rapidi ai pazienti che necessitano di protesi. Si tratta di patologie molto diffuse anche tra i giovani e che prima non erano trattate nell’ambito di un percorso multidisciplinare. Oggi invece il paziente è seguito in tutto il suo iter di cura. Per quanto ci riguarda il nuovo percorso ha già avuto un impatto importante sull’ortopedia, in senso positivo, anche in conseguenza dello sviluppo dell’attività riabilitativa su Mirandola. Abbiamo già avuto molte richieste e questo certamente produrrà un rilancio di tutta l’attività ortopedica, sia ambulatoriale, sia a livello di sedute operatorie”.

La nuova organizzazione è già stata presentata lo scorso 30 novembre ai Medici di Medicina Generale del Distretto di Mirandola alla presenza del dottor Boselli, del Direttore della Medicina Riabilitativa Luciano Mazzoleni, della Responsabile locale dell’unità operativa Dr.ssa Elisabetta Zucchini e insieme alla Direzione Medica dell’Ospedale di Mirandola: nell’occasione sono stati illustrati i dati di attività delle Unità Operative, le indicazioni di appropriatezza relative all’invio dei pazienti e le modalità di accesso, per favorire una presa in carico corretta e consolidare ulteriormente l’alleanza e fiducia tra professionisti di ospedale e territorio che sta alla base di un’assistenza realmente centrata sui cittadini e i loro bisogni. 

L’Ortopedia a Mirandola

Su Mirandola sono stati eseguiti nel 2018 quasi 700 interventi ortopedici tra regime ordinario e day hospital, che comprendono anche protesi d’anca, ginocchio, endoprotesi e atroprotesi a seguito di fratture.

Circa 7000 l’anno le consulenze ortopediche richieste dal Pronto soccorso, 720 le prime visite ortopediche, cui si aggiungono più di 2500 visite di controllo, più di 900 infiltrazioni, più di 200 tunnel carpali e altri tipi di prestazioni minori come atrocentesi e dito a scatto (in totale più di 100 casi trattati).

 

Nella foto di gruppo da sinistra: Beatrice Menza, Responsabile Cure Primarie e Area Fragili Distretto di Mirandola; Luciano Mazzoleni, Direttore UO Riabilitazione estensiva; Elisabetta Zucchini, Responsabile di struttura semplice Medicina Riabilitativa Mirandola; Franco Boselli, Direttore UO Ortopedia; Giuseppe Licitra, Direzione medica Ospedale di Mirandola.