“I circa 35 lavoratori, in maggioranza donne, della residenza per anziani Villa Margherita a Modena, nell’assemblea di ieri 8 gennaio 2020, dopo i 3 scioperi di dicembre 2019 e la tregua prevista per i servizi essenziali nel periodo di festività, denunciano il peggioramento delle relazioni con le figure direzionali della struttura, atteggiamento insostenibile con l’obiettivo di cura verso le persone assistite, persone anziane e non autosufficienti già di per sé fragili”. Lo dichiara in una nota Fp Cgil Modena.

“La scelta unilaterale della direzione di Villa Margherita di aumentare il carico assistenziale con attività aggiuntiva rispetto al piano di lavoro giornaliero nei giorni successivi agli scioperi (14, 17 e 21 dicembre), ha messo in grossa difficoltà le lavoratrici ed i lavoratori che sono stati costretti ad un ritmo di lavoro massacrante con riflessi sulla salute e sicurezza degli stessi.
Inoltre ad alcune lavoratrici aderenti allo sciopero vengono tuttora messi ostacoli da parte della direzione di Villa Margherita alla loro attività professionale e nelle relazioni con l’utenza e i loro famigliari. Alle lavoratrici con contratto determinato viene negato il rinnovo del contratto, atteggiamento intimidatorio e ritorsivo verso coloro che hanno scioperato per contestare la decisione aziendale di applicare il nuovo contratto Anaste dal 1° gennaio 2020 come preannunciato dall’azienda”.

“Un contratto, in base al quale, le lavoratrici ed i lavoratori che si prendono cura dei nostri anziani sono costretti a lavorare pure da ammalati e nello specifico l’istituto di malattia viene quasi cancellato e di fatto <criminalizzato>.
Sarà pagato dall’azienda solo nei primi 4 eventi e solo in alcuni casi. Il periodo di comporto viene drasticamente ridotto: oltre a non pagare, sarà molto più facile licenziare in caso di malattia.
Come se non bastasse, i permessi vengono dimezzati da 51 a 26 ore annue, ciò si traduce in insufficienza di riposo per il recupero psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori della residenza per anziani Villa Margherita, di conseguenza maggiormente soggetti a stress lavoro correlato, con risultato sulla qualità di servizio in regime di accreditamento e che riceve soldi pubblici. Il nuovo contratto Anaste non è stato firmato dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, ma imposto dall’azienda.
A fronte di tutto ciò continua il silenzio delle istituzioni locali territoriali.

Per questo – conclude la nota – , il sindacato funzione pubblica Cgil di Modena, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori di Villa Margherita, ha deciso di continuare la lotta proclamando altri 2 giorni di scioperi anche per questo mese in data 19 e 24 gennaio 2020”.