“A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta l’8 gennaio 2020 – spiega il Capogruppo del MoVimento 5 stelle Formigine avvocato Saverio Iacoi – del decreto del Ministro del Lavoro n. 149/2019, anche nel nostro Comune abbiamo proposto al Sindaco Costi ed alla Giunta di attivarsi per predisporre i cc.dd. PUC (Progetti utili alla collettività) per consentire ai beneficiari del reddito di cittadinanza del nostro territorio, che son ben 157 (su 313 richiedenti), di dedicare almeno 8 ore settimanali alla comunità mentre percepiscono il reddito”.

“Ricordando inoltre che la mancata adesione al patto da parte di uno dei componenti il nucleo familiare comporta la perdita del reddito di cittadinanza, abbiamo depositato una Mozione che chiede alla nostra Amministrazione di attivarsi per : predisporre, anche con il supporto di Enti del Terzo Settore, i Progetti utili alla collettività, cui i beneficiari sono tenuti ad offrire la propria disponibilità, inserire i detti progetti nella Banca dati sul Reddito di Cittadinanza e compiere, anche in collaborazione con i Servizi sociali dell’Unione del Distretto Ceramico, ogni azione amministrativa necessaria per attivare i PUC sul territorio di Formigine; informare e coinvolgere i percettori del Reddito di Cittadinanza nei PUC e monitorare l’effettiva partecipazione ai PUC dei residenti a Formigine percettori del Reddito.

I progetti dovranno essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della nostra comunità. Alcuni ambiti di competenza che verranno coinvolti saranno il settore culturale, quello sociale, ambientale, della formazione e della tutela dei beni comuni.

Ricordo che tra i beneficiari del reddito di cittadinanza – continua Iacoi – sono esclusi dai patti per l’inclusione sociale alcune categorie: gli occupati con reddito da lavoro dipendente pari o inferiore a 8.145 euro o autonomo pari o inferiore a 4.800 euro; gli studenti; i beneficiari della pensione di cittadinanza; gli over 65; le persone con disabilità; i componenti della famiglia che hanno carichi di cura verso bambini piccoli o disabili e altre categorie.

L’impegno minimo richiesto è di 8 ore settimanali, fino ad un massimo di sedici. La programmazione delle otto ore settimanali può essere sviluppata sia su uno o più giorni della settimana sia su uno o più periodi del mese, fermo restando l’obbligo del totale delle ore previste nel mese, compresa la possibilità di un eventuale recupero delle ore perse nel mese di riferimento.

Il Reddito di Cittadinanza sta aiutando circa 2 milioni e mezzo di persone in difficoltà. E soprattutto sta contribuendo a ridurre la povertà. Quella povertà che costringe a cercare un pasto caldo nelle mense della Caritas o ad aspettare con ansia la distribuzione del pacco alimentare che periodicamente le strutture diocesane consegnano alle famiglie con meno risorse.

Con questa misura – conclude Iacoi – abbiamo ridato a persone che sono state a lungo dimenticate, la possibilità di vivere una vita dignitosa e soprattutto una speranza. Cittadini che, strappati dall’affanno quotidiano del sostentamento, possono dedicarsi ad altre attività come la ricerca di un lavoro, ad esempio, supportati dai Centri per l’Impiego”.