Due casi di automobilisti, ignare vittime di truffe assicurative on line, sono stati scoperti dagli agenti della Polizia locale di Reggio Emilia nell’ultima settimana. Entrambi i conducenti, fermati dagli agenti grazie ai controlli sulle strade effettuati con il Targa System, erano convinti di essere in regola ma – nonostante i contratti assicuravi stipulati con fantomatici siti on line e puntualmente esibiti agli agenti – i mezzi risultavano privi di copertura.

Le due auto sono state fermate nel pomeriggio dello scorso 24 gennaio, durante i consueti controlli. La prima vettura, condotta da un 47enne, è stata individuata, dall’occhio elettronico, mentre percorreva via Turri; poche ore dopo, sulla via Fratelli Cervi un 41enne artigiano è stato fermato alla guida del proprio furgone. Gli accertamenti degli agenti hanno dimostrato che i mezzi non erano coperti da assicurazione. Applicando il Codice della Strada, gli agenti hanno proceduto al sequestro dei mezzi.

Il 28 gennaio scorso, i due conducenti si sono presentati agli uffici del Comando di via Brigata Reggio per dimostrare la buona fede e per sporgere denuncia in ordine al reato di truffa.

In entrambi i casi si tratta di un metodo collaudato per irretire in proprietari di auto in cerca di una polizza che li faccia risparmiare. La trappola scatta quando l’ignaro automobilista cerca on line preventivi per assicurare l’auto: durante il collegamento, sullo schermo compaiono banner pubblicitari riconducibili a diversi siti assicurativi che possono essere fittizi. I conducenti che hanno la sventura di soffermarsi su queste offerte, sempre piuttosto vantaggiose rispetto alla media, vengono contattati da presunti agenti assicurativi i quali chiedono di procedere o via canali social oppure effettuando pagamenti con carte ricaricabili e non con bonifici, come invece succede con le normali assicurazioni. Nel caso di questi due conducenti reggiani, essi avevano stipulato un contratto versando oltre duecento euro a testa per la copertura assicurativa del proprio mezzo. Per dare una parvenza di regolarità alle vittime, i truffatori inviano, da una mail riconducibile allo stesso sito, un contratto fittizio a nome di note compagnie assicuratrici, completamente estranee alle vicende.

L’arcano si svela quando i conducenti, pur convinti di circolare perfettamente in regola, incappano nei controlli della Polizia locale. In questo caso, la sanzione che gli agenti sono obbligati ad elevare per legge, è di 868 euro, oltre al sequestro del mezzo. Una volta dimostrata la buona fede, l’automobilista dovrà poi far ricorso al giudice di pace o al prefetto per poter ottenere l’annullamento della sanzione e la restituzione dell’auto. A pesare sul malcapitato automobilista, non è solo il pericolo di una sanzione, ma la mancata copertura in caso d’incidente, i danni in questo caso dovranno essere ripagati di tasca propria.

Quando si ricerca una polizza conveniente occorre dunque fare molta attenzione adottando alcuni accorgimenti. In Italia esiste l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), consultabile all’indirizzo www.ivass.it, dove vengono segnalati i siti web sospetti. Ogni attività di intermediazione assicurativa tramite internet deve riportare per legge i dati dell’intermediario (indirizzo della sede, recapito telefonico e posta elettronica) e numero e data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi. In caso di dubbio è sempre possibile chiedere chiarimenti al contact centre dell’Ivass, che risponde al numero verde 80048661. Una volta stipulata la polizza è opportuno controllare che il numero di targa e i dati del proprietario sul contratto corrispondano a quelli forniti. Infine in caso di dubbio, ogni cittadino ha la possibilità di collegarsi al portale dell’automobilista per verificare che la copertura assicurativa sia stata inserita.