Venerdì 7 febbraio, alle ore 20 presso la Sala Bruno Casini Via Diaz 18/B, il già Ambasciatore d’Italia a Pechino sarà relatore alla conferenza, del Lions Club Scandiano che ha per titolo: Il rapporto tra Cina ed Italia / Europa.

In questi giorni il grande paese dell’oriente è sulla bocca di tutti, origine di una epidemia che preoccupa, in modo più o meno responsabile, i cittadini di tanti paesi anche se lontani dal focolaio epidemico. Le pestilenze hanno sempre fatto paura, anche se le nostre conoscenze sono infinitamente cresciute nel corso dei secoli, quando si sente dire che “non ci sono cure” la memoria va alla più famose delle letture scolastiche. A quel grido: “.. dagli! dagli all’untore! .” di manzoniana memoria.

L’influenza da “coronavirus” passerà, allora la Cina riprenderà la sua impetuosa e prodigiosa crescita.

Lo sviluppo economico esponenziale della Cina è senza dubbio dovuto alla capacità di produrre a costi competitivi, esportando enormi quantità di beni. L’export della Cina sfiora i 2.400 miliardi di dollari e nonostante sia tra i paesi a maggior importazione il saldo commerciale è positivo e sfiora i 1.000 miliardi di dollari.

Questo quadro macroeconomico deve far riflettere ed è assolutamente necessario elaborare strategie di collaborazione innovative su prodotti, servizi e tecnologie.

La Cina e tutto l’oriente è in crescita, nel futuro la ricchezza mondiale sarà concentrata in quelle aree del mondo, se vogliamo rimanere tra le prime 10 nazioni al mondo per ricchezza prodotta dobbiamo mettere a frutto tutte le nostre grandi capacità.

La conferenza, grazie alle competenze e alle conoscenze del relatore, ci permetteranno di dibattere pubblicamente sul futuro delle relazioni tra Italia, Unione Europea e la Cina.

Un approfondimento: alcuni numeri ci devono far riflettere

Dal 2000 al 2018 la popolazione cinese cresce di ca. 150 milioni di abitanti, oggi è di quasi 1,5 miliardi di individui (dati FAO).

La crescita economica è sorprendente il PIL, passa da 1.200 miliardi di dollari dell’anno 2000 ai quasi 14.000 miliardi del 2018. Nel periodo 2000 – 2018 da 6° potenza economica mondiale, l’Italia è 7° con un PIL di 70 miliardi inferiore, la Cina diventa la seconda potenza economica mondiale. Purtroppo, l’Italia arretra di una posizione, oggi è ottava ed il PIL è di poco superiore ai 2.000 miliardi di dollari. In questo periodo siamo stati superati dall’India che dalla tredicesima posizione passa alla settima.

A fatica gli USA riescono a tener testa alla incredibile crescita economica della Cina, con un PIL di oltre 20.000 miliardi di dollari sono saldamente in testa alla classifica (fonte: The World Bank). Con questi tassi di sviluppo il sorpasso è possibile. In questo contesto prende corpo la dura posizione di Trump.

Il PIL dell’Unione Europea a valori del 2018 ammonta a poco meno di 16.000 miliardi di dollari (Regno Unito escluso), per la ricchezza prodotta UE e Cina non sono quindi molto distanti. L’Europa però cresce a ritmi non confrontabili con quelli cinesi e il “sorpasso” in questo decennio è altamente prevedibile.