Il sindacato Filcams Cgil di Modena esulta per la sentenza ottenuta nei confronti di Coop Alleanza 3.0 con la quale il Tribunale di Modena dichiara illeggittimo il licenziamento della lavoratrice A.C.

“Il Tribunale, in persona del Giudice del lavoro, dottor Vincenzo Conte, con sua ordinanza del 27/1/2020 – spiega una nota di Filcams/Cgil – ha accolto il ricorso della lavoratrice A.C. avverso l’illegittimo licenziamento intimatole da Coop Alleanza 3.0 soc nel febbraio 2018, ordinando la reintegrazione della lavoratrice nel suo posto di lavoro e condannando Coop a versare un’indennità pari a 12 mensilità, il massimale previsto dalla legge, oltre alla rivalutazione e agli interessi, nonchè al pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali ed alle spese legali di lite.

Il Giudice ha dichiarato, sulla base delle testimonianze rese, e non solo, insussistente il fatto contestato alla lavoratrice da Coop Alleanza 3.0 che ha originato il licenziamento, poichè la condotta tenuta dalla lavoratrice, ed a lei contestata, non era in alcun modo rilevante sul piano disciplinare. E’ stato dimostrato che i comportamenti irregolari contestati alla lavoratrice erano in conformità ad una prassi aziendale e furono compiuti a seguito della richiesta del suo diretto superiore” – aggiunge la nota.

“Esprimiamo grande soddisfazione per la sentenza ottenuta – afferma Laura Petrillo segretaria Filcams Cgil Modena – ma dobbiamo rilevare che rimane una grande amarezza per un errore che si sarebbe dovuto e potuto evitare. Un’ingiustizia insopportabile quella alla base del licenziamento di A.C. accompagnato, a nostro avviso, da un accanimento di principio che non ci è dato comprendere. Noi non abbiamo mai chiuso la porta al confronto con la Coop, ma dalla Coop abbiamo registrato una chiusura quasi totale in questi anni su questa vertenza e non solo, delle ragioni dei lavoratori e di quelle sindacali. Il tribunale, però, ha sancito che insieme alla lavoratrice eravamo dalla parte del diritto”.

Una vittoria su tutta la linea per la lavoratrice che ha deciso di non arrendersi ad un inaccettabile sopruso, una vittoria anche per la Filcams Cgil che l’ha sostenuta fin da subito e seguita insieme allo studio di avvocati convenzionati con la Cgil. Ma soprattutto una vittoria di tutti i lavoratori che non si arrendono e che, con coraggio, lottano insieme al sindacato per vedere riconosciuti il loro diritti!

“Vale la pena, a nostro avviso, – prosegue Petrillo – sottolineare che se questa lavoratrice ha potuto ottenere giustizia è anche grazie a chi non ha avuto timore di testimoniare la verità nelle sedi opportune”.

“Alla luce anche di questa sentenza – conclude Laura Petrillo – la Filcams Cgil auspica che la Coop cambi atteggiamento, ripristinando nuovamente un dialogo più costruttivo con la nostra organizzazione sindacale e con i delegati che ci rappresentano nei luoghi di lavoro. Un atteggiamento che passi attraverso un ascolto attivo di tante nostre segnalazioni su diverse tematiche, tutte di primaria importanza, che non possono continuare a cadere nel vuoto ma necessitano di essere affrontate con una volontà reale e concreta di risolverle. Diversamente, riteniamo che il malcontento e i malumori che registriamo tra i lavoratori nei luoghi di lavoro rischino di sfociare in un conflitto aspro ed acceso che auspichiamo possa essere evitato”.

Questa è una vittoria importante che conferma anche il valore dell’art.18 dello “Statuto dei lavoratori” (legge 300/1970) e la fondatezza della battaglia che la Cgil porta avanti per il suo ripristino.