Nel corso della giornata di ieri, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bologna hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di dimora con obbligo di permanenza notturna a due donne, P.B. e F. S., autrici di una serie di furti con raggiro commessi a Bologna da aprile a giugno dello scorso anno ai danni di anziani.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel mese di maggio e dal monitoraggio delle varie truffe che erano state commesse con la stessa tecnica, gli investigatori della Polizia di Stato riuscivano a focalizzare l’attenzione su sette episodi tra di loro molto similari. A quel punto le indagini si concentravano su due donne che, dopo aver approcciato anziane vittime nei pressi dalla loro abitazione, riuscivano con un pretesto ad introdursi nelle case degli anziani per impossessarsi dei valori custoditi.

Nello specifico, una delle malviventi riusciva a convincere la parte lesa di essere l’inquilina del piano di sopra a cui era caduto un oggetto, (spesso un rossetto), sul balcone dell’ignara anziana che in questo modo concedeva l’accesso alla propria abitazione; distratta dalla prima donna che aiutava nella ricerca dell’oggetto smarrito sul balcone, la complice si introduceva nell’abitazione, opportunamente lasciata aperta dalla prima donna, razziando quanto possibile, per poi allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. Il tutto in modo rapido e silenzioso, tanto che la vittima si rendeva conto di quanto accadutole solo trascorso un certo lasso di tempo.

L’attenta analisi di numerose immagini acquisite da vari impianti di video sorveglianza pubblici e privati consentiva, finalmente, in una occasione, di inquadrare la scena del crimine permettendo agli investigatori di comprendere meglio il modus operandi e di poter lavorare su soggetti con precedenti della stessa tipologia.
Ulteriori accertamenti confermavano notevoli similitudini con altri sei atti criminosi consumati in questo centro cittadino, a far data dal mese di aprile fino a metà giugno.
Oltre al danno economico e affettivo, le vittime spesso rimanevano in uno stato di profonda frustrazione una volta resesi conto di essere state il bersaglio delle razzie delle due malviventi.

Dei sette casi focalizzati, soltanto in tre eventi venivano riconosciute le responsabili. In particolare F.S. come colei che abbordava le vittime distraendole, permettendo così a P.B. di introdursi indisturbata nelle abitazioni, confermando quanto emerso in sede di denuncia da parte delle parti lese e soprattutto dal filmato del furto perpetrato in maggio in cui si palesava chiaramente il modus operandi delle due malviventi.
Purtroppo, la frustrazione, il timore e la vergogna delle vittime per quanto da loro subito, era un forte ostacolo alla individuazione delle due malviventi in tutti i fatti reato presi in questione.
Gli elementi di prova a supporto della ricostruzione fornita alla Procura della Repubblica di Bologna ha consentito al GIP dr. Truppa di emettere l’ordinanza di misura cautelare eseguita ieri.