No dei sindacati alla procedura di licenziamento collettivo per 53 dipendenti (quasi un terzo della forza lavoro) avviata dalla Sichenia Gruppo Ceramiche di Sassuolo. In risposta a questa decisione, Femca Cisl e Filctem Cgil hanno proclamato lo stato di agitazione con il blocco di ogni prestazione straordinaria e/o aggiuntiva al normale orario di lavoro, oltre a un pacchetto di sedici ore di sciopero a discrezione della rsu. Non sono escluse ulteriori iniziative qualora non si arrivasse in tempi rapidi a un accordo sindacale di gestione degli esuberi.

«La situazione di Sichenia Gruppo Ceramiche spa continua a destare forte preoccupazione – affermano i sindacalisti Massimo Muratori (Femca Cisl Emilia Centrale) e Fabio Digiuseppe (Filctem Cgil Modena) – Arrivano segnali di gravi difficoltà economiche, unite a un costante calo del fatturato. Nemmeno la vendita di immobili a Fiorano, che ha permesso di rientrare nel debito con le banche, ha portato risultati evidenti in termini di nuove risorse a disposizione per gli investimenti».

Sindacati e rsu lamentano che nei numerosi incontri avuti con l’azienda non sia mai stato definito nulla di certo sulle prospettive di rilancio, le strategie commerciali, gli investimenti impiantistici, la riorganizzazione dei reparti e la riduzione dei costi.

«Si parla di alcuni progetti in campo, ma finora nessuna decisione concreta è stata presa, eccetto la procedura di licenziamento collettivo per 53 dipendenti, pari al 32,12% dell’intero organico (165 persone) – sottolineano Muratori e Digiuseppe – Inoltre l’azienda non esclude la possibilità di esternalizzare alcune attività, come magazzino, servizi generali, pulizie ecc. Riteniamo, quindi, non più rinviabile la definizione di un piano industriale che chiarisca inequivocabilmente la volontà dell’azienda di investire e rilanciarsi sul mercato. Una cosa è certa: per noi questi licenziamenti sono inaccettabili».

Al prossimo incontro con Sichenia, previsto l’11 febbraio, i ceramisti di Cisl e Cgil si attendono maggiori dettagli sul progetto di rilancio aziendale, cioè risorse per gli investimenti, idee sulle strategie commerciali, chiarezza sulla futura organizzazione, proposte per saturare gli impianti (acquisendo anche conto terzi di qualità), diminuire i costi di produzione e ridurre gli sprechi.

«Sono mesi che aspettiamo risposte concrete e questo ingiustificabile ritardo sta mettendo a rischio il posto di lavoro di decine di persone. Per questo – concludono Massimo Muratori (Femca Cisl Emilia Centrale) e Fabio Digiuseppe (Filctem Cgil Modena) – abbiamo proclamato il blocco degli straordinari e sedici ore di sciopero, le cui modalità saranno stabilite dalle rsu. Qualora non si raggiungesse un accordo sugli esuberi, siamo pronti a prendere ulteriori iniziative».