Gli studenti, 18enni, italiani e incensurati, sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Imola per lesioni personali in concorso, reato che i tre avrebbero commesso una sera di gennaio ai danni di un 24enne imolese che aggredirono, spaccandogli la testa, durante una discussione violenta scaturita per futili motivi. La vittima, soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imola, era stata dimessa con una prognosi di sette giorni.

L’insegnante, invece, italiano sulla trentina, anche lui incensurato, è stato denunciato dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola per simulazione di reato. L’uomo, malato di gioco d’azzardo, è finito nei guai per essersi inventato una rapina a mano armata che avrebbe subito sabato mattina lungo l’argine del Fiume Santerno, da parte di due magrebini. La simulazione era stata escogitata per giustificare una richiesta di denaro per pagare l’affitto che l’uomo aveva fatto ai suoi genitori, i quali, sapendo che il figlio insegna e ha uno stipendio, si erano rifiutati. Messo alle strette dai militari che hanno passato al setaccio le videocamere di sorveglianza installate nell’area interessata dai fatti e la testimonianza di alcune persone, l’insegnante è crollato e ha ammesso di essersi inventato tutto.

L’insegnante, però, ha negato di essere affetto da ludopatia quando i Carabinieri hanno provato ad aiutarlo, indirizzandolo verso un centro specializzato per la cura e il recupero delle persone che presentano un disturbo da gioco d’azzardo. E’ tipico dei malati di gioco, negare, anche a loro stessi, la gravità della dipendenza che, di fatto, è una vera e propria patologia che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo.