Licenziata per motivi disciplinari non ha esitato a minacciare l’ex datrice di lavoro all’atto della contestazione degli addebiti disciplinari, reiterando le minacce nel momento della consegna della lettera di licenziamento, avvenuto lo scorso mese di dicembre. Ma non solo: l’indagata, una impiegata 43enne abitante a Reggio Emilia, a distanza di oltre un mese dal licenziamento, ha teso una sorta d’imboscata alla vittima nel parcheggio del posto di lavoro, dove ha cercato di speronarla dopo che era salita nell’auto. Gravi condotte delittuose quelle commesse dall’ex dipendente per le quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Corso Cairoli hanno denunciato la donna alla Procura reggiana per i reati di atti minaccia e violenza privata aggravata.

La Procura di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale reggiano l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati della vittima, una 50enne abitante a Reggio Emilia, prescrivendogli il divieto assoluto di avvicinamento al luogo di lavoro e all’abitazione dell’ex datrice di lavoro.

L’indagata nel mese di dicembre, durante lo svolgimento delle mansioni di impiegata, contravvenendo a precise disposizioni, aveva aperto una lettera indirizzata a un’altra persona. Per questo motivo era stata sottoposta a procedimento disciplinare con contestazione degli addebiti. Già al momento delle contestazioni l’impiegata si era lasciata andare ad atteggiamenti minacciosi nei confronti della datrice di lavoro, reiteerati alla fine del mese di dicembre quando, al termine dell’iter conseguente all’avvio del procedimento disciplinare, le veniva consegnata la lettera di licenziamento. Poi più nulla sino al grave e inquietante episodio verificatosi la notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi. Secondo quanto denunciato dalla vittima, riscontrato dai carabinieri sia dall’escussione di testimoni che dalla visione delle immagini di videosorveglianza delle telecamere che danno sul parcheggio,  l’indagata ha atteso la vittima nel parcheggio del posto di lavoro per poi, tentare di speronarla scagliandosi con la sua auto verso quella della denunciante che riusciva a fuggire. L’indagata, successivamente l’aveva inseguita e con manovre spericolate ad alta velocità, superata e costretta ad arrestare la marcia al fine di evitare la collisione. Fatto aggravato per essere stato compiuto in circostanze di tempo (notte fonda) tali da ostacolare la pubblica e la privata difesa. Condotte delittuose che hanno portato alla denuncia della 43enne con la Procura che, condividendo con gli esiti investigativi, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale reggiano l’odierno provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Corso Cairoli.