Ieri, personale della Squadra Mobile della Questura di Bologna ha eseguito, nei confronti di un minorenne marocchino (18enne quest’anno), una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale dei Minorenni su richiesta della relativa Procura della Repubblica, per una rapina perpetrata a Bologna in via Tukory il 23 gennaio scorso, che ha visto come vittima una signora italiana. Al giovane sono stati contestati anche i reati di lesioni personali e indebito utilizzo di carte di credito.

Il 23 gennaio infatti, il giovane aveva “puntato” la vittima all’interno della sua autovettura, una Seat Ateca, mentre era intenta a parcheggiare in via Tukory; fingendo un incidente l’aveva fatta scendere dall’auto, impossessandosene dopo averla spintonata. La vittima era riuscita a salire in macchina dal lato passeggero facendo un pezzo di strada con il malfattore alla guida sino a quando, minacciata ripetutamente, approfittava di un attimo di distrazione del ragazzo per scendere dall’auto cadendo rovinosamente e procurandosi delle lesioni. La macchina era stata poi ritrovata dopo qualche giorno, il 27 gennaio, danneggiata in più parti.

Sull’episodio delittuoso ha indagato la Squadra Mobile che ha ricostruito, l’episodio grazie alla testimonianza della vittima e di altri testimoni che avevano assistito alla scena, e visionando alcune telecamere dei sistemi di videosorveglianza che si trovavano sul percorso fatto in auto dal rapinatore minorenne. Tra di queste telecamere sono risultate fondamentali per restituire un volto del rapinatore, quelle poste all’esterno del Mc Drive di San Lazzaro di Savena, dove il giovane era giunto e aveva consumato pagando con la Carta di Credito della vittima.

Una volta in possesso del volto del soggetto, gli uomini della Squadra Mobile hanno setacciato il Quartiere e sono riusciti ad identificare compiutamente il giovane, che è stato così deferito all’Autorità Giudiziaria competente. Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni il GIP del Tribunale, rilevando la gravità dei fatti contestati al ragazzo e le fonti di prova raccolte, ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere presso un Istituto di Pena Minorile, eseguita l’11 marzo dalla Squadra Mobile.