“Insieme contro il coronavirus”: questa è l’idea che il Tecnopolo di Mirandola “Mario Veronesi” vuole esprimere con le azioni messe in campo per supportare le imprese che vogliono produrre mascherine chirurgiche, in deroga alla normativa vigente come previsto dal cosiddetto decreto “Cura Italia”.

“Con i nostri laboratori e le competenze che abbiamo – dichiara Roberto Zani, Presidente di Democenter di cui fa parte il Tecnopolo di Mirandola – riusciamo a dare un contributo concreto per realizzare prodotti necessari per la salute degli operatori sanitari e dei cittadini. Abbiamo fatto un incontro con i rappresentanti delle associazioni del territorio, Confindustria, Cna e Confartigianato per concordare insieme azioni di supporto alle imprese manifatturiere interessate a produrre questi dispositivi”.

Che cosa prevede il Decreto “Cura Italia”? Le aziende produttrici che intendono avvalersi della deroga dovranno inviare all’Istituto Superiore di Sanità un’autocertificazione nel quale dichiarano le caratteristiche tecniche delle mascherine e che queste rispettano i requisiti di sicurezza della normativa vigente così da poter avviare la produzione.

Entro 3 giorni dalla autocertificazione le imprese dovranno trasmettere all’ISS ogni elemento utile per la validazione. L’ISS si pronuncia entro i 2 giorni successivi ed in caso di parere negativo il produttore deve cessare la produzione.

In una situazione economica difficile per tante filiere del manifatturiero, la produzione di questi dispositivi può rappresentare un’opportunità con doppia valenza: sociale ed economica. Certamente i distretti del tessile possono essere interessati a posizionarsi su un segmento di attività oggi di appannaggio esclusivo delle imprese del biomedicale. E il Tecnopolo di Mirandola ha tutte le competenze necessarie per supportare queste imprese avendo grande e approfondita conoscenza nell’ambito dei dispositivi medici.

Il Tecnopolo ha già definito una procedura interna per rispondere in modo tempestivo alle richieste delle imprese compatibilmente con i tempi tecnici dei test. “I laboratori sono già pronti. Stiamo ricevendo in questi primi giorni diverse richieste da tutta Italia – dichiara Barbara Bulgarelli Direttore di Democenter – TPM – notiamo che chi non è del settore biomedicale ha la necessità di avere informazioni di base utili per verificare la fattibilità o meno del prototipo. Per questa ragione faremo un tutorial, che metteremo sul nostro canale Youtube, per rendere maggiormente evidenti le precondizioni per poter sviluppare il progetto”.

Tecnopolo “Mario Veronesi” a Mirandola

Realizzato dopo il sisma 2012 e inaugurato il 10 gennaio 2015, il tecnopolo di Mirandola è un laboratorio di ricerca industriale che fa parte della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna, un’eccellenza internazionale che si configura come luogo dove imprese e competenze scientifiche lavorano e crescono insieme, un modello di acceleratore e moltiplicatore di opportunità.

Ospita tre laboratori organizzati e gestiti con la collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia: Tossicologia e proteomica (ToP); Microscopia applicata e biologia cellulare (MaB) e Materiali, sensori e sistemi (Ms2) ed è in grado di catalizzare investimenti e di rispondere al meglio alle esigenze di un sistema sanitario sempre più orientato alla medicina personalizzata e di precisione, all’interno di un cluster di imprese biomedicali tra i più rilevanti nel mondo.

Gestito dalla Fondazione Democenter, è stato realizzato con fondi della Regione Emilia-Romagna con risorse europee (POR FESR 2007-2013), della Fondazione Democenter e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola all’interno dello stabile messo a disposizione dal Comune di Mirandola.

http://www.tecnopolomodena.it