Fanno attività on line individuale con studenti con disabilità o con disagi; si coordinano con gli altri professori della classe sulle attività da svolgere; mantengono i contatti con le famiglie per impostare il lavoro da fare con l’alunno e confrontarsi sulle difficoltà. Se la scuola chiude per il contenimento della diffusione del Covid-19, l’educatore di sostegno arriva a casa via web per non lasciare soli studenti e famiglie.

Tra aule virtuali, chat di compiti e piattaforme on line anche la scuola modenese si è organizzata e la didattica a distanza, pur tra inevitabili difficoltà, è diventata una realtà per istituti di ogni ordine e grado: per secondarie, primarie e persino gli educatori di nidi e scuole d’infanzia si stanno inventando modi nuovi per essere vicini ai bambini più piccoli e alle loro famiglie, ne è un esempio la nuova pagina facebook MoBi 0-6 degli educatori del Comune (www.facebook.com/MoBi06).

“Ora per tutti, dirigenti scolastici, professori e amministrazione comunale – afferma l’assessora all’istruzione Grazia Baracchi – la sfida è raggiungere e mantenere il rapporto educativo con gli studenti più fragili, i ragazzi a rischio dispersione scolastica, quelli che normalmente fruiscono di sostegni affinché venga garantito il loro diritto all’istruzione. Ci siamo attivati subito in questo senso, perché non vogliamo lasciare indietro nessuno, soprattutto i più deboli e alla nostra proposta le scuole hanno risposto con disponibilità e professionalità”.

Gli uffici del settore Istruzione hanno prima sondato e mappato la disponibilità del personale che l’amministrazione comunale aveva assegnato alle scuole a inizio anno a svolgere lezioni e didattica a distanza. Parallelamente è partita verso le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi alle superiori, la proposta di utilizzare a seconda delle necessità il personale disponibile al sostegno a distanza: 211 educatori di sostegno (pea, personale educativo assistenziale), 54 tutor e 4 assistenti alla comunicazione che possono seguire anche più alunni.

Attualmente sono 98 gli alunni della scuola primaria seguiti a distanza da educatori, 62 i ragazzi delle medie, 42 alla scuola d’infanzia, 3 nei nidi e 96 gli studenti delle scuole superiori dove gli educatori sono anche affiancati da tutor; complessivamente 301 tra bambini e ragazzi.

 

AI PICCOLI PAZIENTI I VIDEO DELLA BUONANOTTE

Le fiabe ai piccoli degenti oncologici dell’ospedale Policlinico le racconta ancora la tata Ivana dello Spazio incontro che, tra una filastrocca e una favola della buonanotte, mantiene vivo il rapporto con i giovani pazienti.

Fino a poche settimane i bambini ricoverati all’ospedale avevano uno spazio fisico tutto loro per giocare, colorare, ascoltare storie e fare musica insieme alle operatrici del Coordinamento pedagogico 0-6 del Comune di Modena; uno spazio in cui continuare a essere bambini e ritrovare una dimensione di normalità al di là dei tempi scanditi da cure e visite mediche.

Dopo la chiusura delle scuole anche lo Spazio Incontro non si è rassegnato a sospendere l’attività, le insegnanti di quella che è una sezione distaccata di scuola d’infanzia presso il reparto di Pediatria ed Oncoematologia pediatrica stanno percorrendo nuove strade per trovare modi diversi per offrire il servizio.

All’insegnante Ivana non è bastato mantenere i contatti telefonici per far sentire la propria vicinanza ai bambini e alle famiglie del reparto, in particolare di quello oncoematologico, che trascorrono purtroppo molto tempo nel percorso di cura. Ha provato ed imparato a condividere con loro, attraverso un canale You Tube privato ed oscurato al pubblico ma fruibile dalle famiglie, la magia del racconto attraverso video creati apposta con le narrazioni e i personaggi preferiti dai bambini, tra i quali Lupo Serio, un burattino-lupo che i bambini conoscono molto bene.

La risposta dei bambini non si è fatta attendere, hanno apprezzato moltissimo l’iniziativa, ricambiando con l’invio di disegni e video-saluti, un modo alternativo e proficuo per restare insieme.

Lo Spazio Incontro esiste dal 1990 ed è un servizio realizzato all’interno del reparto degenza rivolto a tutti i bambini ricoverati da 3 a 6 anni d’età. Con le scuole d’infanzia comunali condivide le finalità del Progetto Educativo compatibili con il contesto ospedaliero.