Carissimi giovani,

L’emergenza che stiamo vivendo, apre nel nostro cuore tante domande. Sono convinto che questo momento difficile del nostro paese e non solo, debba interpellare anche le vostre vite. Il vostro stile di vita è molto cambiato, ma l’essere discepoli di Gesù ci interpella. Questo momento in cui non si può uscire per nessun motivo, coincide con il tempo liturgico della Quaresima e della Pasqua. Questa coincidenza ci stimola a guardare in modo nuovo la situazione tragica che stiamo vivendo. Tante famiglie hanno vissuto, vivono, e vivranno dei lutti. Anche questa condizione è da vivere e da guardare in un modo nuovo. Il tempo che dedicavate a voi stessi oltre il lavoro, lo studio, scuola, e altre attività adesso sembra essersi allungato. Le necessità emerse ultimamente nella nostra parrocchia ci invitano ad aprire un’altra prospettiva: quella di dedicare tempo agli altri, a coloro che non possono muoversi da casa perché anziani o ammalati, a tante persone che hanno bisogno della vostra giovane età, della vostra salute, delle vostre mani, del vostro cuore.

In questo ci soccorrono le parole di san Paolo nella sua seconda lettera ai corinzi: Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. (2Corinzi 9,6-7)

Quindi vi invito come “pastore” della comunità cristiana a dedicare un po’ di tempo anche agli altri. Per riscoprire quella gioia che, a volte in modo illusorio, alcuni della vostra età cercano in “vicoli ciechi”. In modo particolare, vi propongo la collaborazione con la Caritas parrocchiale, oppure con le associazioni di volontariato del nostro territorio. Molti volontari sono anziani e pensionati. Capite bene anche voi, che è opportuno che queste persone stiano in casa. Con le dovute protezioni invece, voi potete intervenire. Anche semplicemente portando la spesa a un anziano, oppure a chi ne ha bisogno. Attraverso una telefonata magari a un amico solo, o comunque dando la disponibilità a dedicare un po’ di tempo a “sollevare” le persone da questa situazione. Sappiamo tutti che saremo giudicati sull’amore, che richiede gratuità, generosità e cuore. Sono convinto che la gioia piena sia proprio nel dedicare tempo agli altri, nel compiere un gesto che generi un sorriso, oppure nel donare questo sorriso  stesso. Noi come Caritas, il sabato mattina facciamo la distribuzione dei pacchi alle famiglie bisognose della nostra parrocchia. Con le dovute distanze e tutte le protezioni del caso. Oppure portiamo la spesa o da mangiare a chi non può uscire per procurarsela. Quindi vi invito a contattare, se volete, il direttore della Caritas della nostra parrocchia, il diacono Giorgio Sartoni (3394279511). Lui coordinerà gli sforzi di carità che vorrete donare.

Sarebbe bello anche che potessimo condividere questa scelta di campo.. magari incontrandoci brevemente una volta a settimana, via skype (o altro tipo di canale), per raccontarci un po’ le esigenze che abbiamo raccolto e alle quali abbiamo risposto in qualche modo, per condividere l’esperienza che ci siamo portati a casa, i dubbi, le gioie, le fatiche, le idee venute all’uno o all’altro. Magari concludendo insieme con una preghiera per chi abbiamo incontrato o perché questo tempo che siamo chiamati a vivere, non ci lasci uguali a prima, ma un passo avanti nel cammino. Insieme, possiamo.

Ecco, questo potrebbe essere un modo per costruire una comunità più solidale, più fraterna, più aperta dentro il bisogno. Per iniziare a costruire il paese di Fiorano che vogliamo dopo la crisi di questa pestilenza. Grazie di cuore e che il Signore vi ricompensi per quanto sceglierete di fare. Con affetto e stima.

 

Don Antonio