Un manico di scopa ricurvo, una pistola a salve, due coltelli a serramanico e due cinture legate tra di loro alle tubature del gas a formare un cappio. Sono questi gli oggetti rinvenuti all’interno dell’abitazione dove i Carabinieri della Stazione di Nonantola si sono trovati ad operare nella nottata dello scorso 09 aprile. Strumenti che l’uomo, un italiano poco più che 40enne, utilizzava per minacciare la convivente nel corso delle frequenti liti.

Discussioni che andavano avanti dallo scorso gennaio e che terminavano sempre, dopo qualche botta di troppo, con le scuse di lui e la promessa di non farlo più. Stavolta, però, la donna, stanca dei continui maltrattamenti e delle percosse subite precedentemente, all’ennesimo pugno e all’ultima bastonata si è fatta coraggio, e, dopo essersi divincolata dalle grinfie dell’operaio, è riuscita a chiedere aiuto ai Carabinieri dal bagno in cui si era rifugiata.

“Aiutatemi: questo mi ammazza”: un grido accorato che non poteva passare inosservato. I militari, giunti nell’abitazione, hanno bloccato e tratto in arresto l’uomo il quale, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Emilia.