All’indomani della netta presa di posizione di CNA Modena a seguito dell’ultimo DPCM annunciato domenica 26 marzo dal Presidente Giuseppe Conte anche la CNA Territoriale prende posizione, facendo il punto della situazione su come le imprese che insistono sul territorio di Sassuolo stanno vivendo questa situazione di emergenza a causa del Coronavirus.

“Abbiamo cercato, in un contesto normativo estremamente confuso, di stare vicino ai nostri associati, imprenditori artigiani e commercianti, che oltre al fardello della chiusura si sono trovati di fronte ad una previsione della cosiddetta fase due appesantita anche a livello di applicazioni delle regole burocratiche – afferma Saverio Marmo Direttore di CNA Sassuolo -. E’ necessaria una cabina di regia che uniformi la ripartenze con regole chiare e uniche a livello dell’unione dei comuni del distretto ceramico.” Sottolineando l’importanza di fare lavoro di squadra in quello che rappresenta uno dei distretti imprenditoriali più importanti, tanto nella Regione, quanto nel Paese.

“Noi imprenditori siamo stati obbligati a interrompere l’attività, non per mancanza di lavoro o per incapacità imprenditoriale, ma per scelta del Governo, come misura di contenimento dell’epidemia causata dal Covid-19. Non critichiamo la necessità di salvaguardare la salute delle Persone, che viene prima di tutto, ma non si può pensare che le misure messe in campo dalla politica, per far fronte alle difficoltà dovute a questa chiusura forzata, possano essere esclusivamente quelle di farci fare del debito, per altro senza sapere come ripartire e in che modo andremo a ripagare quel debito – aggiunge il presidente territoriale di CNA Lapo Secciani -. Ad oggi un’impresa su due deve comunque far ricorso al merito creditizio per accedere al finanziamento fino a 25.000 euro garantito al 100% dallo Stato e tanti, troppi professionisti ancora non si sono visti accreditati i 600 euro del mese di aprile; a due mesi dall’inizio del lockdown questo è inaccettabile, soprattutto se pensiamo che attività come quelle operanti nel settore del benessere, della ristorazione o dei servizi alla persona si sono visti prolungare le chiusure di altre 3 settimane”.  Parole dure che fanno emergere la forte preoccupazione delle imprese sassolesi.

“Come detto dal nostro segretario provinciale, in questo momento chiediamo che vengano anticipate le riaperture delle attività di acconciatura estetica , degli esercizi di somministrazione di alimenti, così come i cantieri edili privati – fa eco al presidente il direttore Marmo -. Auspichiamo anche forme di contributo a fondo perduto per le aziende, poiché l’indebitamento imposto dallo Stato in questo momento, non può essere una soluzione che garantisca il mantenimento delle nostre tante attività di piccola e media impresa.”

Un’emergenza che se non affrontata con maggiore coraggio appesantirà ancora di più la situazione economica delle tante imprese del territorio, abituate a lavorare di cassetto, pagando fornitori, oneri e altre adempienze con ciò che quotidianamente incassano, costrette oggi a inseguire senza avere certezze su quello che sarà il proprio futuro.

“In questo momento di incertezza come imprenditore non posso che ringraziare le tante donne e i tanti uomini della CNA che lavorano incessantemente per non farci sentire meno soli. Un’attività preziosa per chi come noi, piccoli imprenditori, che vivono grazie al proprio lavoro – conclude Secciani con un auspicio – Dobbiamo tornare quanto prima a lavorare, a fare quello che sappiamo fare meglio: una cosa ben fatta. Sarà anche importante lavorare con le amministrazioni locali per supportare le attività Made in Sassuolo e sostenere i consumi a km0, un modo per fare comunità e aiutare questo importante tessuto economico e sociale nel tornare, quanto prima alla normalità”.