È arrivata la risposta alla domanda che molti cittadini stavano ponendo: dal 4 maggio in Emilia-Romagna si può andare a raccogliere funghi per autoconsumo. Lo confermano i sindaci dell’Unione dell’Appennino alla luce dei chiarimenti in merito offerti dai tecnici della Regione Emilia-Romagna, purché si faccia raccolta da soli e all’interno del territorio della provincia di residenza.

Si tratta della logica conseguenza dell’emanazione del DPCM 26 aprile 2020 e della successiva ordinanza del Presidente della Regione Emilia-Romagna del 30 aprile 2020: il testo di quest’ultima infatti consente in ambito provinciale l’attività motoria e sportiva all’aperto nel rispetto delle distanza di sicurezza (due metri per lo sport e un metro per le altre attività).

In ogni caso bisogna rientrare in giornata presso le proprie abitazioni. Va detto che rimangono valide tutte le norme regionali sulla raccolta funghi, tra cui l’obbligatorietà di acquistare il tesserino da presentare in caso di controlli. I tesserini possono essere acquistati online presso il portale https://www.geoticket.it/ oppure presso i comuni e i rivenditori autorizzati aperti, facendo ben attenzione al rispetto delle norme ancora in vigore per il contenimento della pandemia. In caso ci si rivolga ai comuni, per esempio, è meglio prendere appuntamento telefonico per evitare che si formino code allo sportello. Le tariffe sono le stesse del 2019: 10 € il giornaliero, 18 € il tesserino annuale per i residenti, mentre per i non residenti i tagli disponibili sono 30 € per il mensile, 64 € per il semestrale, 32 € per il semestrale riservato ai possessori di immobili. Il tesserino è gratuito per i conduttori dei fondi agricoli o forestali.

«Per gli appassionati di funghi è una bella notizia perché la stagione è nel suo pieno, anzi è proprio in queste settimane che è possibile raccogliere funghi pregiati come i prugnoli» spiega Alberto Nasci, assessore all’agricoltura per l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese e sindaco di Castel d’Aiano. «le attività all’aria aperta sono tra le più sicure, l’importante è farlo nel rispetto delle norme».

Vale la pena ricordare alcune delle regole da rispettare: i funghi possono essere raccolti esclusivamente nei boschi e nei terreni non coltivati, sempre che apposite tabelle non ne segnalino il divieto. La raccolta è consentita nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica nelle ore diurne, da un’ora prima il sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto. Ogni persona può raccogliere fino a 3 kg di funghi al giorno di cui non più di 1 kg di Ovuli buoni (Amanita caesarea) e 1 kg di Prugnoli (Calocybe gambosa). Per i residenti nei comuni dell’Unione dell’Appennino Bolognese e ad Alto Reno Terme il limite alla raccolta complessiva è di 5 kg e non 3, ed è consentita la raccolta anche il venerdì.

La raccolta va effettuata manualmente o mediante l’uso di un coltello, evitando di strappare dal terreno i funghi. È vietato utilizzare rastrelli, uncini o altri strumenti che possano danneggiare lo strato umifero del terreno. I funghi raccolti vanno puliti sommariamente sul posto e conservati in appositi contenitori rigidi ed aerati, in modo da evitare fenomeni di compressione e fermentazione e per consentire un ulteriore spargimento delle spore. Va quindi assolutamente evitato l’utilizzo di buste di plastica, carta e simili. È vietata la raccolta di Ovuli buoni (Amanita caesarea) allo stato di ovulo chiuso, di esemplari di Porcini (Boletus edulis, B. pinicola, B. aereus, B. reticulatus) con un cappello di diametro inferiore a 3 cm e di Prugnolo (Calocybe gambosa) e Galletto (Cantharellus cibarius) con cappello di diametro inferiore a 2 cm. È inoltre vietato il danneggiamento intenzionale dei funghi di qualsiasi specie, che non vanno mai staccati per poi essere abbandonati sul terreno: tutti i funghi, anche quelli non commestibili, svolgono importanti funzioni negli equilibri della natura.

Sempre in merito poi alle attività nei boschi, dalla Regione si ricorda che i tagli boschivi per autoconsumo sono consentiti solo in presenza di una effettiva situazione di necessità, limitando gli spostamenti entro i limiti del proprio territorio provinciale. Tali spostamenti potranno essere esclusivamente individuali con l’obbligo di rientro in giornata presso l’abitazione abituale.