La Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena in prima linea nella lotta contro il nuovo Coronavirus. I suoi docenti e ricercatori si sono aggiudicati in questi giorni un premio internazionale per la ricerca sul SARS-CoV-2.

Ad aggiudicarsi il premio il prof. Antonio La Marca per un progetto che condurrà insieme ai suoi colleghi ed al prof. Fabio Facchinetti, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica del Policlinico, intitolato “Placental expression of SARS-CoV2 receptors: implication in COVID-19 vertical transmission” (L’espressione placentare dei recettori per il SARS-CoV2: implicazioni per la trasmissione verticale del virus) e vincitore del Ferring COVID-19 Investigational Grant, un premio in denaro assegnato dalla Ferring Pharmaceuticals, che rientra nel capitolo più grande del finanziamento istituito da Ferring per la Salute Materna e la Medicina della Riproduzione, resosi urgente per via della pandemia.

“Sin dai primi giorni dopo l’outbreak del virus una delle nostre principali preoccupazioni è stata inerente la possibilità di trasmissione dello stesso per via verticale, cioè dalla madre al feto. I dati relativi alla precedente epidemia del virus SARS e i pochi dati che arrivavano dalla Cina erano piuttosto incerti e indicavano il Taglio Cesareo come sicuro. Le nostre osservazioni, tra le prime dai paesi occidentali, hanno evidenziato che anche il parto vaginale è a basso rischio di trasmissione e l’esperienza di Modena lo ha confermato” dice il prof. Fabio Facchinetti, ordinario di Ostetricia e Ginecologia a Unimore.

Al momento mancano ancora i dati relativi all’esposizione delle donne incinte durante il primo e secondo trimestre 2020. Perciò il progetto di ricerca Unimore si propone di colmare questa lacuna e indagare sulle eventuali modalità di interazione tra il virus e la placenta. In particolare, con il dottor Sandro Sacchi del laboratorio di ricerca materno infantile di Unimore si vuole valutare la presenza del sistema recettoriale per il virus nelle cellule placentari.

“Ad oggi è noto che il recettore per il virus è costituito dall’enzima Angiotensine-Converting Enzyme 2 (ACE2), che come proteina transmembrana della cellula ospite, – spiega il prof. Antonio La Marca di Unimore – viene riconosciuta dal virus che così ci si lega. La proteina d’attacco per il virus è la cosiddetta proteina Spike. In vitro indagheremo quindi le caratteristiche dell’espressione della proteina ACE nelle cellule del trofoblasto e valuteremo se la proteina Spike, può quindi legare anche le cellule placentari. Sarà estremamente interessante valutare poi come cambia questa interazione nel corso dei tre trimestri di gravidanza”.

“La nostra Clinica – afferma il prof. Fabio Facchinetti – si è subito attivata nell’emergenza Covid sia da un punto di vista clinico che per quel che riguarda la didattica e la ricerca. Dal punto di vista della ricerca, l’équipe sta svolgendo diversi studi ed alcune osservazioni le ha già riportate in 4 articoli su riviste internazionali per condividere le informazioni con la comunità scientifica, tutta schierata a difenderci dal Covid19”.

Antonio La Marca

Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e quindi la specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia presso l’Università di Siena. Dal 2013 è Professore Associato presso l’Università degli Studi di Modena e svolge attività clinico assistenziale presso il Policlinico di Modena. E’ autore di 160 articoli recensiti sul PubMed con h-Index di 44 ed oltre 8000 citazioni. E’ titolare di progetti di ricerca finanziati da enti sia pubblici che privati ed è stato membro del tavolo tecnico sulla fertilità umana del Ministero della Sanità.

Fabio Facchinetti

Ordinario di Ginecologia ed  Ostetricia all’ Università di Modena e  Reggio Emilia, dirige la relativa Scuola di Specializzazione oltre che la Struttura Complessa presso l’AOU di Modena. I principali interessi di ricerca sono la medicina perinatale, le malattie della gravidanza e biochimica della riproduzione. Autore di oltre 400 pubblicazioni, con h-index di 49. Fa parte del Comitato Editoriale di alcune riviste scientifiche internazionali ed ha vinto diversi premi scientifici. Ha coordinato numerosi trials clinici multicentrici.