“La revisione di Ecobonus e sismabonus, di cui si parla nel cosiddetto ‘Decreto Rilancio’, è giusta. Ma deve ricomprendere tutti gli interventi di riqualificazione energetica e di sisma bonus e deve rimanere in vigore almeno fino al 2022”. Il Comparto Costrruzioni Lapam commenta così le indiscrezioni che prevedono l’inserimento nel Decreto cambiamenti sostanziali nel meccanismo di funzionamento dell’ecobonus e del sismabonus.

“Se l’obiettivo è quello di rilanciare i consumi e far ripartire con slancio la filiera delle costruzioni, una filiera segnata pesantemente dagli anni di crisi e alle prese con la difficile contingenza determinata dalla pandemia – osserva Lapam – allora è necessario intervenire con attenzione. Pare certo che l’aliquota di detrazione sarà fissata al 110% e applicabile a interventi complessivi di riqualificazione energetica, mentre è ancora incerta l’inclusione degli interventi di rifacimento delle facciate (sulle quali al momento il bonus è al 90%). Il rafforzamento della detrazione, però, non deve essere riservato ai soli interventi complessi di riqualificazione energetica degli edifici, ma deve ricomprendere tutti gli interventi di riqualificazione energetica e di sisma bonus. In particolare l’intervento dovrebbe senz’altro includere anche serramenti e infissi, caldaie a condensazione e pompe di calore ad alta efficienza. Rimane la contrarietà alla reintroduzione generalizzata dello sconto in fattura, che era già stato oggetto di un parere negativo dell’Antitrust, a causa delle potenziali distorsioni che lo stesso introdurrebbe nel mercato, in favore di soggetti in posizione dominante. Dovrà essere chiarito – afferma il Comparto Costruzioni Lapam – che la cessione del credito è un’opportunità in primo luogo del soggetto committente. Valutiamo infine positivamente l’annunciata inclusione delle banche tra i soggetti cessionari, che può aiutare le piccole imprese a patto che l’intermediazione non comporti oneri eccessivi”.