Si è svolta questo pomeriggio la visita dell’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Accompagnato dall’Assessore alle Politiche Agricole, lo scandianese Alessio Mammi, e dalla consigliera reggiana Ottavia Soncini, Donini ha voluto entrare nei reparti e conoscere le equipe che, nel corso delle difficili settimane dell’emergenza epidemica, hanno più direttamente operato nell’assistenza e nella diagnostica dei pazienti Covid.

Ad accoglierlo erano il Direttore generale Fausto Nicolini, il Direttore amministrativo, Eva Chiericati, il Direttore sanitario Cristina Marchesi, il Direttore del Presidio Ospedaliero Giorgio Mazzi, insieme ai rispettivi direttori delle strutture ai quali l’Assessore ha espresso il proprio apprezzamento: Malattie Infettive, Pneumologia, Pronto Soccorso, Radiologia, Rianimazione, Lungodegenza, Medicina Cardiovascolare e High Care medica, laboratori analisi.

“Dopo l’ospedale di Piacenza e il Policlinico di Modena- ha ricordato Donini- ho desiderato essere qui, a Reggio, per visitare i reparti maggiormente sottoposti a pressione durante l’emergenza, ma soprattutto per ringraziare personalmente l’intero personale sanitario, i medici, gli infermieri e i tecnici, che per settimane e settimane hanno lottato in prima linea, operando con professionalità, competenza ed enorme spirito di sacrificio. A loro, personalmente e a nome di tutta la comunità regionale, voglio dire un ‘grazie di cuore’, non formale. Ora che l’epidemia sta finalmente regredendo possiamo vedere la luce, ma sicuramente non abbassare la guardia, anche per non vanificare il lavoro svolto proprio negli ospedali. Continueremo – ha aggiunto Donini -, anche attraverso la massiccia campagna di screening sierologico che abbiamo intrapreso, a individuare i positivi rimasti, per scongiurare eventuali recrudescenze. E a sensibilizzare i cittadini sul fronte comunicativo, grazie alla campagna della Regione e del servizio sanitario regionale sulle buone abitudini da continuare a seguire per il futuro, per difendersi dal virus”.

“Nel periodo di massimo picco” ha spiegato Fausto Nicolini “abbiamo messo in atto un importante sforzo organizzativo che, nei sei ospedali del territorio provinciale, ha portato a 754 il numero di posti letto di degenza ordinaria esclusivamente dedicati ai pazienti Covid (circa il 50% dei letti disponibili a livello provinciale), mentre sono passati dagli iniziali 18 a 64 i posti in terapia intensiva. Con il massimo impegno di tutti i professionisti, siamo riusciti a far fronte alla pressione che l’epidemia ha comportato arrivando a ricoverare, sinora, 2.212 pazienti positivi al virus, 122 dei quali in terapia intensiva. Ora è in corso la progressiva riconversione dei reparti alle attività ordinarie, sono ridotti circa 150 i posti dedicati a pazienti positivi al virus, espandibili in caso di bisogno. La fusione delle due Aziende sanitarie pubbliche della provincia, operata nel luglio 2017, ci ha consentito di muoverci sempre in modo continuato, integrato e tempestivo tra i 6 ospedali, il privato accreditato e le strutture territoriali, con una unità di crisi che ha operato giorno e notte per diverse settimane, in particolare nel periodo più critico, cioè la seconda metà di marzo, con la grande collaborazione e disponibilità di tutti i professionisti nessuno escluso”.