La DIA di Bologna ha confiscato beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di 500mila euro a P.B., 53enne originario di Crotone ma domiciliato a Reggio Emilia, detenuto presso il carcere di Parma. Nello specifico sono stati sequestrati un appartamento nel comune di Milano e due terreni siti in Calabria, oltre a diversi rapporti finanziari.

P.B., arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione “Aemilia”, è stato accusato di appartenere alla ‘ndrangheta operante nel territorio di Reggio Emilia-Parma-Modena e Piacenza, storicamente legata alla cosca di Cutro, facente capo a Nicolino Grande Aracri.

Nel 2018, il 53enne è stato condannato con rito abbreviato a 16 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Nello stesso anno è stato condannato, con rito ordinario, a 6 anni e 9 mesi di reclusione per aver intestato fittiziamente alla moglie una società esercente l’attività di ristorazione, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione.