Nel corso dell’anno 2019 la Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito n. 9.482 interventi ispettivi e n. 1.590 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio metropolitano felsineo su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza di Bologna, al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.

Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di n. 740 interventi ispettivi (fra verifiche e controlli fiscali) e di n. 656 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare n. 371 reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare n. 346 soggetti.

Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di oltre 34 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a oltre 201 milioni di euro.

I casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, estero-vestizioni della residenza fiscale, manipolazioni dei prezzi di trasferimento e illecita detenzione di capitali all’estero, sono in tutto n. 16 con una base imponibile sottratta a tassazione pari a oltre 151,7 milioni di euro.

Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di n. 159 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 26,6 milioni di euro di IVA e sottratto a tassazione una base
imponibile per oltre 69 milioni di euro. Inoltre, sono stati verbalizzati n. 30 datori di lavoro per aver impiegato n. 220 lavoratori in “nero” o irregolari.

Ammontano, invece, a n. 63 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio.

Parimenti intenso è l’impegno al contrasto del contrabbando: nel 2019 sono stati eseguiti n. 45 interventi che hanno portato al sequestro di 565 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri.

Fortemente intensificate anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): nel 2019 la Guardia di Finanza di Bologna ha partecipato, quale Autorità provinciale competente, alle principali operazioni internazionali congiunte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali n. 688 controlli.

Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti nel 2019 n. 84 controlli riscontrando n. 5 violazioni e denunciando n. 2 soggetti all’Autorità Giudiziaria.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Si tratta di un settore strategico, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico provinciale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo. 184 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono n. 265 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e n. 15 deleghe svolte con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 1,3 milioni di euro, mentre si attestano su oltre 109 mila di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a n. 5.

Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, le fiamme gialle bolognesi hanno scoperto indebite percezioni e/o richieste di contributi per oltre 209 milioni di euro.

Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, n. 14 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria n. 4 persone.

Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di 110 mila di euro.

Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate n. 12 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.

Le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria, che ha accolto le proposte di misure cautelari reali avanzate dai Reparti, costituiscono, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con il dipendente Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali del Comando Provinciale Bologna. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.

Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio. In tale ambito assume grande rilievo, in particolare, il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.

Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di
reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Al fine di presidiare al meglio il comparto di specialità della sicurezza della circolazione dell’euro, è stata, infine, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria attraverso una mirata azione di ricerca, prevenzione e repressione finalizzata prioritariamente alla ricostruzione dell’intera filiera del falso, individuando i centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte nonché contrastando le ulteriori insidiose condotte fraudolente basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, perpetrati anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti.

Nel corso del 2019, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 192 soggetti, ed ammonta ad oltre 74 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 13,5 milioni di euro e di oltre 298,6 milioni di euro circa.

Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 11 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per 38 mila di euro, conseguenti allo svolgimento di n. 6 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..

Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali

Sono stati eseguiti n. 31 accertamenti a seguito di richieste pervenute dal Prefetto di Bologna, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate n. 200 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di n. 13 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali n. 1 è stato tratto in arresto.

Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 1,1 milione di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per oltre 44 milioni di euro. Sono stati, poi, eseguiti n. 232 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con scoperta di illecite movimentazioni per oltre 3,3 milioni di euro e accertamento di n. 232 violazioni.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a oltre 22,8 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 32,2 milioni di euro.

Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati n. 7 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 86 mila di euro.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi del Comando Provinciale hanno effettuato n. 74 interventi e dato esecuzione a più di n. 125 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 950 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.

CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

In tale ambito la Guardia di Finanza felsinea ha eseguito molteplici attività su delega dell’Autorità Giudiziaria e d’iniziativa che hanno consentito di sequestrare oltre 2.334 chilogrammi di droga a carico di n. 91 soggetti denunciati, di cui n. 54 arrestati.

IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Il Comando Provinciale Bologna, conformemente alla normativa che disciplina il settore, concorre con le altre Forze di Polizia al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in attuazione delle iniziative intraprese dalla locale Prefettura. Nell’ultimo anno e mezzo i dipendenti Reparti hanno partecipato, tra l’altro, attivamente al rafforzamento delle attività di tutela della sicurezza in alcune aree del contesto urbano (parco della Montagnola, centro storico, quartiere Bolognina) ove si registrano comportamenti illegali tali da determinare turbative all’ordinario svolgimento della vita civile.

Inoltre, i dipendenti Reparti hanno assicurato il controllo economico del territorio attraverso le diverse componenti operative che, con servizi fissi e dinamici, sono preposte alla vigilanza dei punti sensibili del sistema produttivo e commerciale della provincia.

E’ stato inoltre costante l’impegno della Guardia di Finanza nel condividere percorsi formativi, tenuti presso alcuni istituti scolastici felsinei, attraverso i quali far maturare nelle giovani generazioni l’alto valore civile ed educativo della “legalità economica”.

BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 la Guardia ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Circa n. 15.000 i controlli svolti dalla Guardia di Finanza di Bologna a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: oltre n. 500 sono i soggetti segnalati, a vario titolo, per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di n. 70 soggetti, con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie di valore pari a oltre 40,3 milioni di euro, proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di sequestro e confisca operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto complessivamente circa 21 milioni di euro.

Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con l’Autorità Prefettizia, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia provinciale, nell’ambito della quale sono state eseguite verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. In particolare, sono state approfondite, complessivamente, n. 2.633 posizioni tra aziende e ditte individuali, di cui n. 108 non hanno avuto l’autorizzazione dall’Autorità Prefettizia a contintuare la propria attività durante il periodo di “lockdown”.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente.

L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è, in particolare, concretizzato con il sequestro di beni per un valore di 36,5 milioni di euro a seguito di n. 27 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. A circa 315 mila euro ammontano, altresì, i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati n. 4 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in n. 11 casi e sottoposti a sequestro oltre n. 432 mila di mascherine e dispositivi di protezione individuale. Oltre n. 388 mila mascherine e oltre n. 13 mila componenti per ventilatori polmonari nonché mille guanti in lattice sono stati requisiti dal Commissario straordinario, su richiesta di Reparti del Corpo e su conforme avviso delle competenti Autorità penali e amministrative, per essere distribuiti a strutture della Protezione Civile, ospedali, enti pubblici.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza di Bologna, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa n. 80 militari.