Sono state oltre 4.500, da fine marzo in tutta l’Unione, le telefonate dei Servizi sociali a persone con oltre 75 anni, sole o conviventi con altri anziani. Un’iniziativa presa a causa della pandemia da Covid-19, per verificarne lo stato di accudimento e d’informazione e, nel caso, attivare per loro qualche forma di assistenza e aiuto.

«Il dato più importante – commenta a consuntivo Tamara Calzolari, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Carpi – è che nel complesso abbiamo riscontrato un numero molto contenuto di persone davvero in difficoltà, segno che sia la rete familiare e di vicinato, sia i servizi sociali attivati, raggiungono ampi strati di questa popolazione».

Infatti, oltre la metà del totale (2.347) è costituita da persone seguite da familiari con o senza collaboratori domestici fissi o a ore per il bagno, le pulizie di casa.

Un altro quarto delle persone chiamate, ha dichiarato di non aver bisogno (857), o di esser seguito da servizi pubblici o privati (231): il primo gruppo è risultato costituito da persone per lo più autonome, che possono contare su coniugi o congiunti (figli, fratelli, nipoti), buona parte abitando in condominio vicino a figli o parenti, quando non conviventi.

Dei restanti interpellati, 104 persone hanno dichiarato di aver bisogno della consegna di farmaci e spese: alcuni di loro avevano già utilizzato il “Numero unico per il trasporto sociale”, convertito a questo scopo durante l’emergenza (servizio che proseguirà fino al 31 agosto).

«In questa tipologia – sottolinea Calzolari – potrebbe essere individuato un bacino di utenza bisognoso di “assistenza domiciliare leggera”, quale per esempio un portierato o di un operatore di quartiere, perché si tratta di persone fragili che si gestiscono abbastanza bene all’interno del domicilio ma che tuttavia necessitano di servizi esterni».

Un’altra settantina ha manifestato “solo” l’esigenza di un po’ di compagnia, pur essendo seguiti – in alcuni casi – da assistenti private a pagamento. «Da questa categoria di risposte – racconta l’assessore – è nata l’idea del “telefono amico”, cioè quel servizio di compagnia telefonica gratuita, affidato a volontari che si son resi disponibili. Inoltre, verrà ulteriormente sviluppato il progetto di animazione per coinvolgere e rendere attive le persone fragili, il cui bando è stato vinto dalla cooperativa “Anziani e non solo”».