Vita dura a Castelfranco Emilia per i “furbetti del sacchettino” della spazzatura. A partire da lunedì, infatti, in base ad un accordo stretto con Hera, saranno installate in città alcune telecamere di sicurezza che monitoreranno il corretto utilizzo dei bidoni dell’immondizia. L’obiettivo è quello di contrastare il comportamento incivile di tutte quelle persone che abbandonano indiscriminatamente i rifiuti a ridosso dei bidoni, senza peraltro seguire le regole previste per il corretto smaltimento differenziato, e ignorando di fatto i princìpi base dettati dal buonsenso e dal comune rispetto e senso civico. Le immagini saranno vagliate dalla Polizia Locale e chi verrà “pizzicato” in errore verrà sanzionato in base alle normative vigenti.

«Abbiamo deciso di dare un ulteriore giro di vite nel contrasto a questi comportamenti incivili» ha dichiarato Denis Bertoncelli, vice-sindaco nonché Assessore al Decoro Urbano e al Ciclo integrato dei rifiuti, sottolineando che «fortunatamente non sono tantissime le persone che abbandonano in maniera a dir poco incivile i sacchetti dell’immondizia, ma il fenomeno ahinoi rimane. Così, per contrastare in maniera ancor più efficace questi comportamenti scellerati, abbiamo avviato questa iniziativa insieme a Hera che ringrazio per la fattiva collaborazione. Castelfranco è una realtà che posa le sue fondamenta sul buonsenso di migliaia e migliaia di persone per bene, praticamente la stragrande maggioranza dei cittadini che insieme a noi condividono un concetto: il rispetto del territorio, e con esso la corretta gestione del ciclo dei rifiuti, è una priorità. Ritengo che grazie a queste nuove installazioni, aiuteremo anche i più duri di comprendonio a cambiare certe cattive abitudini. Non solo: daremo ulteriore slancio, e con ulteriore determinazione, alla riduzione delle bolle di degrado di questo territorio, seguendo pedissequamente la teoria delle finestre rotte. Rispettare queste regole basilari – ha concluso – va nella direzione del rispetto e della tutela di tutti, della nostra terra e, non ultimo, del futuro dei nostri figli e delle nuove generazioni».