Profittando dell’ora notturna, dell’assenza di altre persone e del luogo appartato, dopo essersi offerto di accompagnarla a casa a piedi la costringeva a subire atti sessuali consistenti in palpeggiamenti insistiti nelle parti intime e sul seno, strofinamenti sul corpo della ragazza. Non è riuscito ad andare oltre per la reazione ferma e decisa della vittima che riusciva a respingerlo.

Fatti gravi, quelli verificatisi agli inizi dello scorso mese di luglio in un comune della bassa reggiana, in conseguenza dei quali i carabinieri della stazione di Correggio, a cui la vittima ha sporto denuncia, hanno arrestato un 20enne residente nella bassa reggiana con l’accusa di violenza sessuale.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, concordando con gli esiti investigativi dei carabinieri correggesi, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari che ieri è stata eseguita dai carabinieri che hanno arrestato il giovane.

Secondo quanto accertato dai carabinieri di Correggio il 20enne unitosi al tavolo dove era seduta la coetanea che si trovava in compagnia di altri suoi amici ed amiche, si offriva di accompagnarla a piedi sotto casa allorquando la stessa si accingeva a lasciare il locale per rincasare. Non avendo alcun modo di dubitare della buona fede della richiesta, anche perché proveniva da un suo coetaneo che peraltro conosceva da tempo, la ragazza acconsentiva.

Durante il tragitto più volte il 20enne cercava con violenza di raggiungere i suoi intenti delittuosi a sfondo sessuale (afferrava per il collo a ragazza spingendola contro il muro e toccandole le parti intime tentando di baciarla) non riuscendoci per la reazione della vittima. In particolare in un passaggio pedonale approfittando del buio riprendeva il suo approccio fisico tentando di persuadere la ragazza ad avere un rapporto sessuale e dopo essersi denudato la bloccava strofinandosi sul suo corpo ma non riuscendo ad andare oltre sempre grazie alla ferma reazione della ragazza.

Arrivata a casa per paura, essendo stata più volte intimidita affinché non raccontasse nulla, la ragazza inizialmente è rimasta in silenzio sino a quando, confidato l’accaduto a un amico, riusciva a trovare il coraggio di rivolgersi ai carabinieri. Raccolta la denuncia e avviato le indagini i carabinieri, acquisiti i dovuti riscontri in merito all’illecita condotta tenuta dal 20enne, informavano la Procura reggiana che concordando con le risultanze investigative richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare che ieri è stato eseguito dai carabinieri che hanno arrestato il 20enne ora ristretto in regime di arresti domiciliari.