ROMA (ITALPRESS) – Conflavoro Pmi ha partecipato alla videoconferenza sugli ammortizzatori sociali al ministero del Lavoro, ribadendo la posizione dell’associazione sulla necessità dell’introduzione di un ammortizzatore unico. “Quando parliamo di carattere universale – ha spiegato Maurizio Centra nella sua relazione tecnica – intendiamo dire che nessun lavoratore, a prescindere dai parametri dimensionali e settoriali dell’azienda, deve restare escluso dal beneficio dell’ammortizzatore sociale. A giudizio di Conflavoro è necessario che la materia sia gestita dal pubblico con un solo ente – ha sottolineato Centra – che possiamo identificare tranquillamente nell’Inps. Dovrebbe esserci una contribuzione obbligatoria alla causa da parte di tutte le imprese, ovviamente non aumentando i contributi già esistenti, ma anzi proponendoci di risparmiare, rimodulare le aliquote ed elaborando altri modi per giungere al risultato ambizioso. La previdenza complementare è uno dei pilastri cui potremmo ispirarci, l’altro potrebbe essere quello gli enti bilaterali”. Per il dirigente Conflavoro Alfredo Trinchese, “un obiettivo importante è il raggiungimento di una minore distanza tra politica e aziende. Ci riferiamo al fatto che l’ammortizzatore sociale debba essere ripensato in funzione di un differente mondo del lavoro e che possa essere immaginato come sostegno alle imprese in ogni momento della vita e non soltanto durante le difficoltà. Per quanto concerne poi l’ammortizzatore unico, va da sè che la sua introduzione è legata a doppio filo con tutta una serie dettagliata di supporti alle aziende e ai lavoratori soprattutto oggi. Di certo – ha concluso – questo strumento porterebbe benefici tanto alle prime quanto ai secondi, ma semplificherebbe moltissimo anche lo stesso lavoro dei professionisti. Confidiamo che il ministro Catalfo saprà indirizzare l’argomento sui binari giusti”.
(ITALPRESS).