Dal 1639, ininterrottamente se si eccettuano gli anni della dominazione francese, quando il santuario fu chiuso, l’8 settembre è il giorno che vede salire pellegrini al colle di Fiorano, per devozione alla Beata Vergine del Castello, Mediatrice di tutte le grazie, nel giorno della sua festa, a cominciare da quando è ancora notte e ininterrottamente fino a notte.

Il Covid e la necessaria prudenza hanno cancellato i fuochi artificiali, il lunapark, la pesca di beneficenza, sostituita da una libera sottoscrizione a premi, lasciando solo le bancarelle giù in centro, in Piazza Ciro Menotti, ma non hanno intaccato il programma religioso, logisticamente ripensato per garantire il necessario distanziamento. Le Messe saranno all’aperto, sotto la tensostruttura già allestita, mentre un percorso esterno al piazzale, con le bancarelle parrocchiali, consentirà di entrare in Santuario per salire al quadro miracoloso. Per tutto il periodo il piazzale è chiuso al traffico e alla sosta, con servizio di navetta dal centro.

Anzi, mai come quest’anno il colle sarà ‘aperto’. Sono state ristrutturare la Casa degli Esercizi, divenuto un centro di spiritualità e il Salone del Pellegrino, dopo un importante restauro di messa in sicurezza per ospitare iniziative, convegni, momenti conviviali; anche il giardino ha aperto i cancelli per consentire una sosta all’ombra e nel verde.

Nei giorni precedenti la festa, la Novena delle ore 20 vedrà l’arrivo a Fiorano di Mons. Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia il 4 settembre e da Roma Mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche del sommo pontefice il 5. Inizierà alle ore 17 con una catechesi sul sacramento della Riconciliazione, cui seguirà alle ore 18.30 la liturgia penitenziale e alle ore 20 la Messa.

Domenica 6 settembre, alle ore 17, si celebra la Messa con Unzione degli Infermi e alle ore 20 celebra mons. Erio Castellucci, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e amministratore apostolico di Carpi.

La cerimonia di incoronazione della sera di vigilia, lunedì 7 settembre, è celebrata da mons. Giuseppe Verucchi, arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia.

Martedì 8 settembre si comincia secondo tradizione alle ore 5 con la Messa dei Fioranese celebrata dal parroco Don Antonio Lumare; la Messa delle 6 è celebrata da Don Paolo Monelli, vicario foraneo del vicariato Pedemontana-Ovest. La Messa delle 7 è detta ‘dei Sassolesi’ ed è celebrata dal parroco di San Giorgio Don Giovanni Rossi. Le quattro Messe successive sono affidate a sacerdoti fioranesi o che hanno svolto la loro missione nella parrocchia: alle 8 Don Carlo Bertacchini, parroco di Saliceta San Giuliano e San Paolo di Modena; alle 9.00 Don Guido Bennati, parroco di santi Faustino e Giovita, Modena; alle 10 in Santuario Don Gaetano Frigieri, esorcista diocesano e in chiesa parrocchiale Don Giuseppe Albicini, collaboratore parrocchiale di Fiorano. La Messa delle 11 è celebrata dal vicario generale della diocesi Don Giuliano Gazzetti, alle ore 16.30,  secondo il Vetus Ordo da Don Giorgio Bellei, parroco dello Spirito Santo, Modena e alle ore 18.30, prima della processione, da mons. Lino Pizzi, vescovo emerito di Forlì-Bertinoro.