Undici giorni e si riparte quindi nonostante la conta dei banchi in arrivo e la paura delle possibili cattedre scoperte (si parla di 50.000 considerando anche le richieste di esonero).

Le scuole guidate dai loro dirigenti sono sempre più vicine come lo sono le famiglie ovviamente, a quello che si preannuncia come un anno scolastico differente da qualunque altro.

Continuiamo quindi la lista delle norme e delle pratiche prodotte dal lavoro degli esperti e il governo.

No al certificato Medico
Nel caso al risveglio il pupo o la pupa avverta un fastidio alla gola oppure senta di essere raffreddato (anche senza febbre) niente scuola. Le norme prevedono infatti che debbano passare almeno tre giorni dalla scomparsa dei sintomi. Nessun certificato medico per il rientro a meno che non si tratti di covid (serve l’attestato di guarigione a firma del medico).

Mani sempre pulite
Dispenser con disinfettante praticamente in ogni corridoio, laboratorio o altro per garantire assieme al metro di distanza e la mascherina quando non si sta al banco, la corretta prevenzione al contagio.

Piccoli gruppi stabili
Per i più piccolini (nidi e materne) dove il mantenimento delle distanze risulta maggiormente difficoltoso, le indicazioni del governo parlano di “piccoli gruppi stabili” ovvero classi ridotte di numero dove i bambini siano sempre gli stessi.

C’è poco da cantare.
Nelle indicazioni degli esperti incaricati dal governo per evitare potenziali contagi a scuola, figura anche l’invito a sospendere il canto tra le attività in classe. Troppo alto il rischio di spargere le pericolose “goccioline” in giro. Staremo a vedere.

Claudio Corrado