Hanno fronteggiato la pandemia tanto quanto i colleghi della sanità pubblica, eppure non hanno avuto il premio della Regione ma, soprattutto, aspettano da 14 anni il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Per questo scioperano domani – mercoledì 16 settembre – in tutta Italia i lavoratori della sanità privata. Domani a Bologna è previsto un presidio di protesta dei sindacati davanti alla sede di Confindustria.

A Modena sono interessati gli addetti delle strutture sanitarie, accreditate e non con il Servizio sanitario nazionale: Hesperia Hospital, Casa di cura Villa Igea, Casa di cura Fogliani, ospedale Villa Rosa, Poliambulatorio Chirurgico Modenese, Villa Pineta di Gaiato (Pavullo) e Lega del Filo d’Oro. Si tratta di quasi 700 persone tra infermieri e personale tecnico-sanitario, operatori socio-sanitari, amministrativi (è esclusa la dirigenza medica). Le strutture per le quali lavorano applicano i ccnl sanità privata di Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), scaduti nel 2007.

«Anche l’opinione pubblica deve sapere che non è decente né dignitoso attendere 14 anni per rinnovare un contratto nazionale di lavoro – dichiara Livio Lomartire, sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – Dopo tre anni di trattativa e una preintesa molto sofferta, Aiop e Aris si sono sottratte alla firma definitiva, aggiungendo un ulteriore danno a lavoratori che durante l’emergenza Covid-19 sono stati definiti unanimemente eroi, mentre ora vengono ancora una volta umiliati e danneggiati professionalmente.

È un danno che riguarda oggi lo stipendio e domani la futura pensione – continua Lomartire – Mai ci era capitato di assistere a un comportamento tanto irresponsabile.

Si perpetua il tentativo di negare ai dipendenti della sanità privata diritti da parte di datori di lavoro privati che, però, non corrono nessun rischio di impresa e continuano ad aumentare i loro profitti sottopagando dipendenti ai quali chiedono garanzie di servizi ed efficienza al pari dei colleghi del pubblico.

Invitiamo le Regioni a tenere nella dovuta considerazione il fatto che – conclude il sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – alla sanità privata è affidata parte della gestione del nostro Servizio sanitario nazionale».